Cacio e Pere – Comune, va avanti il braccio di ferro: il locale replica al comunicato dell’amministrazione

Spengere la musica a Siena?

Rimanendo ancora in attesa di una risposta del Comune di Siena a fronte delle memorie depositate in data 23 maggio e integrate il giorno seguente, ci preme chiarire alcuni punti in merito al comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale.

Gli amici Cacio e Pere, sin dall’inizio della propria attività si sono attenuti al rispetto del regolamento in vigore “per l’effettuazione dei pubblici spettacoli, trattenimenti e manifestazioni temporanee”, approvato con delib. Cc n. 119 del 10.05.2016, e in quanto esercizio di somministrazione facente parte della categoria riportata al punto 3.1, ovvero tra le “attività non soggette a comunicazione, licenza e verifica di agibilità”, con la possibilità di svolgere all’interno del proprio esercizio commerciale “attività di allietamento ovvero le esecuzioni musicali dal vivo con o senza cantante” senza limitarne il numero settimanale. 

Le attività di organizzazione degli eventi musicali hanno sempre avuto “carattere esclusivamente complementare e sussidiario alla somministrazione”poiché tutti gli eventi sono organizzati con ingresso libero e gratuitosenza richiedere compenso aggiuntivo sotto forma di consumazione obbligatoria”.

Gli amici Cacio e Pere non hanno perciò forzato né tantomeno interpretato a proprio piacimento lo stesso regolamento, secondo il quale tutte le “attività dovranno concludersi entro le ore 24.00 nei giorni compresi dalla domenica al giovedì ed entro le ore 01.00 del giorno successivo per i giorni di venerdì e sabato e pre-festivi”.

La situazione che si è creata ancora prima della riapertura dell’attività, piena di pregiudizi e preconcetti ci ha indotto, oltre ad investire nei giorni del fine settimana in un servizio di sicurezza (non richiesto dal regolamento), ad anticipare di mezz’ora la conclusione degli eventi sussidiari all’attività e anzi proponendo, nell’integrazione presentata il 24 maggio, di anticipare le attività culturali e musicali dalle 20 alle 22 (di accompagnamento alla cena) solo nelle giornate della domenica e del giovedì, e dalle 22 alle 24 il venerdì e il sabato, rinunciando quindi all’organizzazione di eventi live i martedì e i mercoledì (seppur permessi gli orari specificati precedentemente dal regolamento in vigore, senza limite settimanale).

Fino alla mattina prima della notifica della sospensione di ogni attività, avevamo un dialogo costruttivo con questa Amministrazione nella ricerca di spazi alternativi. Dialogo che si è interrotto a causa dell’intransigenza dell’Amministrazione, e ancora oggi, dopo sette giorni dalla notifica, non siamo riusciti ad ottenere una risposta né ad essere chiamati al tavolo in questione, penalizzando il lavoro dell’azienda.

Sette giorni di chiusura per un’impresa equivalgono ad una discesa libera verso un punto di non ritorno, con mutui e oneri di migliaia d’euro al giorno che anche senza accendere le luci sono a carico dell’azienda.

Ci chiediamo se questo sia un inizio per evitare che tutti gli eventi di musica live, in un territorio ricco di eccellenze, Siena Jazz University, Siena Jazz, Conservatorio e Chigiana che contano studenti di ogni paese del mondo e scuole di musica come la Rock Factory, la Diapason, la Music Ensemble,non possano più essere svolti in nessun esercizio di somministrazione o commerciale del centro storico.

Rimaniamo in attesa di un invito a chiarire la situazione per trovare una soluzione che non sia punitiva nei nostri confronti ma costruttiva nei confronti di una città universitaria, ricca di turismo, abitata da residenti e tanti studenti fuori sede che ogni anno scelgono la nostra città, sia relativamente allo spazio nella Stufa Secca, sia nella ricerca di spazi alternativi”.