“Basco ed Etrusco”: un volume di Massimiliano Canuti sulle contaminazioni linguistiche tra i popoli

Sabato 27 ottobre, alle ore 16, presso il Chiostro di San Francesco in via Paolozzi a Chiusi Città, si terrà la presentazione del volume “Basco ed Etrusco. Due lingue sottoposte all’influsso indoeuropeo” di Massimiliano Canuti (Fabrizio Serra Editore).

Il libro, – la cui presentazione è promossa dai Dipartimenti di Archeologia e Storia delle Arti e di Filologia e Critica della Letteratura dell’Università degli Studi di Siena, dal Comune della Città di Chiusi, dal Gruppo Archeologico della Città di Chiusi e dalla Libera Associazione di documentazione storica – vuole essere qualcosa di più di una semplice operazione pubblicitaria o di un dibattito linguistico teorico separato dalla realtà.

Le tematiche trattate da Canuti parlano infatti dell’evoluzione della culture umane allorché si incontrano, si mescolano e a volte si sovrappongono e anche prevaricano l’una sull’altra. La cultura, del resto, è la caratteristica che forse più separa, per sviluppo e risultati, l’uomo da tutti gli altri animali, e, nelle sue diverse accezioni, è riconosciuta universalmente come elemento imprescindibile delle società umane.

Il libro analizza l’evoluzione linguistica, attraverso le vicende storiche di due popoli, i Baschi e gli Etruschi, caratterizzati da intensi contatti con popolazioni molto diverse, almeno da un punto di vista linguistico, che li circondavano.

Il tema – spiega l’autore – è quanto mai attuale in un periodo di grandi migrazioni come è quello odierno, e ci stimola a trovare soluzioni che, tramite il rispetto delle diversità, conducano ad una convivenza civile e costruttiva. Il superamento delle barriere linguistiche è il primo passo affinché sia possibile la reciproca tolleranza tra persone con ideali molto diversi tra loro anche se uniti nel fondamentale rispetto della persona.”

La pubblicazione del libro rappresenta un punto di arrivo, non definitivo, ma comunque necessario per dare valore agli sforzi e progettualità che ne hanno permesso la formazione. Spesso, infatti, può verificarsi un difetto di comunicazione nel conseguimento di risultati e così non si dà il giusto riconoscimento alle risorse impegnate. “In questo caso – conclude Massimiliano Canuti – è importante sottolineare il lavoro effettuato dalle Università degli Studi di Perugia e Siena nell’ambito formativo, insieme al contributo rilevante da un punto di vista logistico-bibliografico della biblioteca comunale di Chiusi che, al di là della valutazione ultima dell’opera, ne ha permesso una diffusione internazionale e quindi, ha fornito un’occasione di dibattito che ha comunque beneficiato al territorio anche, in ultima analisi, da un punto di vista economico, tramite una, per quanto contenuta, maggiore visibilità.”