Al Santa Maria della Scala si viaggia nell’estremo oriente: il Giappone raccontato dalle foto di Nobuyoshi Araki

Oltre 2mila opere per ripercorrere mezzo secolo di attività artistica, una produzione sterminata e in parte sconosciuta nel Vecchio Continente. Al Santa Maria della Scala giovedì’ 20 giugno sarà inaugurata una grande mostra dedicata al maestro giapponese Nobuyoshi Araki. L’esposizione porterà in Italia molte raccolte di fotografie che sono ancora inedite come Satchin and his brother Mabo, Sentimental night in Kyoto, August, Tokyo Autumn, alcune non sono state ancora viste in Europa come Anniversary of Hokusai’s Death e Gloves –  e la raccolta Araki’s Paradise, dove il fotografo nipponico usa la sua casa come palconscenico. Non ci saranno olamente le foto di genere erotico, per cui l’artista è noto nel mondo dell’arte, ma invece verrà esposto un Araki dunque originale, riflessivo e emozionante che sembra voler riassumere in questa mostra la sua intera vicenda artistica e umana.

Nelle sue foto troveremo la storia della sua città, Tokyo, nella seconda metà del 1900: Satchin and his brother Mabo, due ragazzini vicini di casa di Araki, racconta gli anni sessanta ;Subway of Love, fotografie scattate nella metropolitana di Tokyo a cavallo degli anni settanta; ritratti classici di eleganti donne e uomini giapponesi e le composizioni intitolate Araki’s Lovers degli anni ottanta e novanta. A raccontare i primi anni del nuovo millenio saranno invece le immagini appartenenti a Tokyo Diary , un diario fotografico che Araki aggiorna quotidianamente dal 1980, e la cronaca del 2017 intitolata Anniversary of Hokusai’s Death, in onore del grande pittore e incisore giapponese Katsushika Hokusai.

Particolarmente emozionante è Sentimental Journey : 108 fotografie in bianco e nero del suo viaggio di nozze. Per la prima volta in Italia verrà esposto il lavoro intitolato Sentimental night in Kyoto; e poi ancora l’Amant d’Août, dedicata alla modella Komari; le fotografie realizzate in occasione dei 60 anni dalla fine della guerra, The 60th year after the End of the War, e una ventina di dittici dalla serie Tokyo Nude, architetture simboliche della capitale giapponese accostate a nudi femminili.

Oltre alle Polaroid organizzate in tavoli, scatti che narrano del quotidiano vivere dell’artista a Tokyo, compaiono altre due recenti serie dedicate alla sua città natale: Tokyo Summer Story e Tokyo Autumn, brillante e luminosa la prima – come lo è la calda estate della capitale giapponese-, melanconica e intima la seconda, velata di luce crepuscolare.

Con le composizioni floreali, a celebrare la bellezza e la caducità della vita, viene presentata anche la serie Balcony of Love, fotografie organizzate sulla terrazza di casa animate dalla presenza del gatto Ciro, insostituibile compagno di vita del fotografo giapponese.

A completare la mostra un video che presenta Araki mentre seleziona le opere della mostra insieme al curatore Filippo Maggia e un libro catalogo, edito da Skirà, con una selezione di 300 opere fra quelle in mostra.