Al Santa Maria della Scala il forum di Qualivita: dall’agroalimentare toscano oltre un miliardo di euro

Ottantanove denominazioni DOP e IGP prodotte ed un impatto economico nell’enogastronomia che supera un miliardo di euro. Sono questi i numeri dell’agroalimentare di qualità toscani. Nelle giornate di oggi, lunedì 4, e domani, martedi 5 febbraio, la Fondazione Qualivita celebra al Santa Maria della Scala questo patrimonio del territorio toscano con il suo Focus.

“Ritorniamo a Siena da dove siamo partiti nel 2000” è il commento di Mauro Rosati direttore generale Fondazione Qualivita”  in apertura del pomeriggio di lavori dedicato alla cultura agroalimentare e vitivinicola toscana, un evento in tre momenti: convegno, tavola rotonda ed esposizione delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole DOP IGP regionali. “ Siamo tornati per raccontare una nuova storia – aggiunge Rosati -.  In questi anni il mondo del food ha assunto un ruolo molto diverso, il cibo si è legato sempre più al territorio. Noi avevamo scommesso seguendo l’idea dell’Enoteca italiana, seguendo l’intuizione del mondo del vino che aveva iniziato a raccontarsi negli anni ’30. Oggi si è riunito a Siena  tutto il mondo agroalimentare  e vitivinicolo di eccellenza della Toscana. I Consorzi di tutela toscani e i numerosi  esperti presenti oggi al Santa Maria della Scala  hanno riaffermato l’importanza della cultura della qualità. Se riusciremo a fare rete ci sarà un forte impatto, anche economico, per la città. Il Santa Maria della Scala  potrebbe essere un nuovo polo food per le eccellenze della  Toscana agroalimentari e vitivinicole – ha aggiunto Rosati -. Credo che si possa pensare di organizzare alcuni degli spazi dell’imponente complesso  del Santa Maria della Scala per ospitare un altro aspetto della cultura della qualità. Il museo del Chianti di Radda è uno splendido esempio. Il Santa Maria  può essere il luogo idoneo per una nuova lettura del territorio, raccontando le caratteristiche dei nostri prodotti di pregio che del territorio sono espressione”. 

Il convegno, “La cultura della qualità in Toscana” realizzato con il patrocinio del Comune di Siena, la Provincia di Siena, la Regione Toscana, la Fondazione MPS e la Fondazione PRIMA, è stato aperto dai saluti dal Sindaco di Siena Luigi De Mossi, dal Presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli e dal Presidente della Fondazione MPS Carlo Rossi.

Le nostre eccellenze sono da sempre patrimonio di questo territorio – ha commentato il sindaco De Mossi – questa è una grande opportunità, il Santa Maria della Scala è una casa per tutte le iniziative culturali della nostra città che puntano all’eccellenza, Siena nel cambiamento vuole sempre e comunque l’eccellenza”.

Molti gli interventi di rilievo: Angelo Riccaboni, Presidente Fondazione PRIMA, che ha parlato  di innovazione nel settore AgriFood in Toscana, Ruggero Larco, Accademia Italiana della Cucina, che  ha  racconteto  l’arte culinaria toscana con riferimenti al maestro Righi Parenti, Simone Bastianoni, dell’Università di Siena, è intervenuto sul tema ambiente e sostenibilità partendo dall’eredità di Enzo Tiezzi.  Francesco Cipriani, medico specialista in scienza della nutrizione, ha illustrato la piramide alimentare toscana tra tradizione alimentare e valori salutistici.

Dopo il convegno la tavola rotonda “Le esperienze dei Consorzi di tutela” ha evidenziato alcune case history di realtà toscane sia agroalimentari che vitivinicole: “Qui stasera c’è la Toscana vera – ha commentato il presidente del consorzio Olio Toscano IGP, Fabrizio Filippi, dietro ai marchi c’è sempre il lavoro degli agricoltori, ma meno male che ci sono i marchi, perché troppi marchi storici italiani non ci sono più da tempo, dobbiamo recuperare quello che abbiamo perso in passato”. Dopo gli interventi di Stefano Campatelli, Consorzio Vernaccia di San Gimignano DOP, Andrea Righini del Consorzio Pecorino Toscano DOP, Christian Sbardella del Consorzio Olio Toscano IGP, Donatella Cinelli Colombini, Consorzio Vino Orcia DOP, Stefano Mengoli, Consorzio di tutela Vitellone bianco dell’appennino centrale, ha concluso i lavori  Marco Remaschi, assessore all’agricoltura della Regione Toscana. “A Siena due giorni di grande rilievo per tutto il settore, è un importante momento di ascolto. Filiera, innovazione, qualità, aggregazione, ricambio generazionale, sono i concetti che dobbiamo tenere alla base della nostra programmazione e che vengono ribaditi in questo appuntamento. Siena è sede degna di grande attenzione per i nostri programmi futuri”.