A Sovicille un capolavoro del romanico: la pieve di Ponte allo Spino

A pochi chilometri da Siena e a un chilometro da Sovicille (un antico agglomerato sorto sulla collina attorno al suo castello più volte bruciato e saccheggiato nel corso delle lotte con i Fiorentini), vi è la Pieve di San Giovanni Battista, meglio nota come Pieve di Ponte allo Spino. È considerata uno dei monumenti più interessanti del romanico del contado senese. E’ posta ad est dell’abitato di Sovicille, nella pianura alluvionale del Piano dello Spino, bagnata dal torrente Rigo (un tempo chiamato torrente Spino) e dai fossi Serpenna e Arnano. Le notizie storiche sulla Pieve sono frammentarie, ma i documenti esistenti e la struttura architettonica permettono di ricostruire parzialmente la sua storia.

La chiesa è citata a partire dal 1050 secondo la tradizione l’edificio che ci è pervenuto fu costruito dai monaci Vallombrosiani di Torri. Era posta nei pressi di una importante strada di collegamento tra la Via Cassia e l’Aurelia. 
Questo edificio era la residenza estiva del Vescovo di Siena, mentre il chiostro attesta la presenza di una comunità di presbiteri, cioè giovani non sposati avviati, tramite la convivenza, alla vita clericale.

Questi tipi di convivenze, documentati in Italia fin dal V secolo, erano finalizzati a radicare il clero presso le comunità contadine ed ad assicurare la continuità delle comunità clericali attraverso l’accoglienza di giovani della zona. Il complesso doveva inoltre essere fortificato, come dimostrano le arciere, le archibugiere e le feritoie che si aprono sul muro di fronte al loggiato. 
Ci delucida con la precisione di sempre il Repetti nel suo “Dizionario” e alla voce Sovicille scrive:”o SUICILLE (Sufficulum) in Val di Merse. Sovicille risiede alle falde orientali della Montagnola di Siena, a cavaliere della strada maestra di Rosia. Villaggio con sottostante antica pieve (San Giovanni Battista) sul torrente Spino volgarmente appellata la pieve del Ponte a Spino, matrice della battesimale più moderna di S Lorenzo, situata dentro il villaggio di Sovicille.


E che alla voce Ponte allo Spino precisa: questo ponte sul torrente Serpenna ha dato il nome a due chiese, la pieve di Sovicille, detta anco del Ponte allo Spino, e la confraternita omonima”.
Il sito non lascia indifferenti, lo spirito che aleggia tra le antiche mura dai colori caldi e dalle armoniche architetture è soave, ispira pace e serenità e ammalia con le simbologie di cui si è perso ormai il significato.
La pieve, le cui origini sono scarsamente documentate, trascorre tra storia e mistero che il luogo stesso rinnova: come Sant’Antimo sorge in prossimità di varie acque che trovano la loro presenza materializzata nel piccolo pozzo nei presi della facciata e nel fossato che la circonda per poi materializzarsi, come ci è stato raccontato accadere in tempi andati, nel particolare raccoglitore a forma di due cerchi collegati da una canaletta rettangolare, oggi riempiti di pietrame. Come Sant’Antimo sorge sui resti di un’antica villa romana che i mosaici rinvenuti attestano.

Gabriele Ruffoli