Ergin Ataman: ‘Come organizzazione la Mens Sana è la numero uno in Europa’

Ergin Ataman

Coach Ergin Ataman, com’è allenare Deron Williams?

«E’ un ragazzo molto serio, si è adattato bene allo spogliatoio, fuori dal campo non è un prepotente. Ed è un grandissimo giocatore, allenare un playmaker di quel livello è molto comodo: dopo Naumoski è il regista più eccezionale che ho visto nella mia carriera in Europa».

Il Besiktas come lo ha convinto a venire?

«Lui non voleva stare fermo in questo periodo di lockout, lo ha aiutato sapere dell’esperienza di Allen Iverson dell’anno scorso. Ha creduto nella società, nel progetto: è arrivato a Istanbul con tutta la sua famiglia, la moglie, quattro figli che hanno già iniziato la scuola. Ha voluto fare un’esperienza: mi ha detto che si diverte a conoscere la vita europea, oltre al nostro basket».

Che tipo è il presidente Demironen? Da dove nasce questa passione?

«E’ lo stesso presidente del calcio, e il Besiktas è la Juventus di Turchia, siamo anche bianconeri. Gli piace lavorare con le star: nel calcio sono arrivati Guti, Quaresma, Fernandez. Anche nel basket, dopo aver visto l’interesse generato da Allen Iverson, quando gli abbiamo proposto questo progetto ha accettato e ha visto la risposta dei tifosi».

Perché il Besiktas che non fa neanche l’Eurolega fa una squadra del genere?

«Perché ci sono io! E’ un periodo in cui in Turchia si investe molto: sei-sette squadre lotteranno per il titolo, di cui due sono Fenerbahce e Galatasaray che sono grandi rivali del Besiktas. Abbiamo fatto capire al presidente che anche il Besiktas doveva stare al loro livello. E poi non facciamo l’Eurolega ma vogliamo arrivare fino in fondo in Eurocup».

Da turco, a cosa si deve l’esplosione, soprattutto economica, del vostro basket?

«Soprattutto all’interessamento dei tre big Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas. E’ come se Inter, Milan e Juventus facessero tre squadre di basket, sarebbe lo stesso anche in Italia. Il basket è molto seguito in Turchia: abbiamo un contratto da tre milioni euro l’anno di diritti tv, e ogni squadra guadagna quasi un milione e mezzo dal nostro “totocalcio”».

Non solo Deron Williams e Kobe Bryant: il vostro mercato ha guardato anche all’Italia prendendo Hawkins e Kemp.

«Seguivo Kemp da quando era in Legadue a Sassari e l’abbiamo pescato quando l’anno scorso ho preso il Besiktas durante l’anno. Hawkins è sempre stata una delle mie guardie preferite in Eurolega: l’avevo voluto anche quando ero all’Efes Pilsen, ma lui scelse Siena. La riconoscenza che il pubblico di Siena ha ancora nei miei confronti mi fa molto piacere e gratifica del lavoro fatto. Ma devo dire che come organizzazione Siena è la numero uno in Europa».

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport