Alessandro Pinciani si candida a sindaco con una lista autonoma ma con la tessera del PD in tasca

Si aggiunge un altro candidato nella ormai affollata corsa alle elezioni amministrative per il comune di Siena. Alessndro Pinciani, dirigente PD e membro dell’associazione Confronti (legata ad Alberto Monaci), ha presentato oggi la sua candidatura a sindaco, dichiarando aspramente il suo disaccordo con le scelte dei dem che hanno avallato la ricandidatura dell’attuale sindaco Bruno Valentini. Una riflessione che parte da Pisa, dove il partito è stato commissariato a due mesi dalle elezioni per gestire una forbice dove da una parte c’è la ricerca di un candidato condiviso e dall’altra l’ipotesi primarie.

La domanda che sorge dai membri dell’associazione Confronti è proprio legata alle dinamiche locali. Perché il PD senese non è stato commissariato? Perché gli organi superiori hanno immaginato per Siena un percorso diverso?

Domande che non trovano risposta ma che hanno scaturito una rottura (seppur non definitiva) e la conseguente candidaura di Pinciani che oggi ha aperto anche a tutti quei soggetti “scontenti” di Valentini, i quali hanno per mesi portato avanti una battaglia per la ricerca di un nome alternativo.

Candidato autonomo ma con la tessera del Partito Democratico in tasca, nonostante le numerose entrate a gamba tesa su Valentini e sulle promesse fatte alla città che non sono state mantenute: “Non c’è nulla di personale nei confronti di Bruno Valentini – ha precisato Pinciani -, ma non è la prima volta che dichiariamo la nostra posizione al riguardo. L’attuale sindaco è inadeguato per la carica che ricopre, non ha mai difeso la città da attacchi esterni e non ha mantenuto le parole date ai cittadini. Voglio sottolineare che a noi non sono mai state fatte promesse. La nostra è una scelta di coerenza”.

Nei prossimi giorni verrà reso noto il nome della lista che appoggerà Alessandro Pinciani nella sua corsa. Vedremo, inoltre, quli saranno le decisioni del Pd in merito, considerati i precedenti che videro l’espulsione di Pierluigi Piccini (altro candidato “al canape”) per i suoi contatti con le liste civiche.

Arianna Falchi