Terremoto e neve: il centro Italia (ancora) in ginocchio

18 Gennaio 2017, un altra tragica data da segnare. Purtroppo nel giro di poche ore si sono verificate 4 fortissime scosse di terremoto in Abruzzo, la prima alle ore 10.24 di magnitudo 5.3 poi un nuova fortissima scossa è stata registrata alle 11.14 di magnitudo 5.4 seguita a breve distanza da una terza violenta scossa alle 11.26 di magnitudo 5.3 e da un 4.1 alle 11.48. Verso le 14:30 ecco nuovamente un altro forte sisma che fa registrare il suo magnitudo a 5.1.
Gli epicentri sono più o meno vicini in prossimità di Montereale e non lontanissimi da Amatrice, solo 10km. C’è però una certa distanza dagli epicentri del terremoto di ieri con quelli di Agosto e di Ottobre.

Questi ultimi infatti sono più a sud a circa una ventina di chilometri dall’epicentro del terremoto del 24 Agosto e a oltre 40 chilometri dall’epicentro del terremoto del 26 Ottobre.

Quindi probabilmente si tratta dell’attivazione di un nuovo sistema di faglie. Le scosse sono state avvertite distintamente in Umbria, Marche, Lazio, Molise, Toscana e alta Campania.
Il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv riferisce all’Ansa che:
“Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell’arco di tre ore “è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato”.


Nella notte le scosse non si sono fermate e sono state registrate almeno altre 80 di magnitudo non inferiore a 2.0 e di cui due di magnitudo 3.5.
Nelle zone colpite dal terremoto del 24 agosto, in particolare nei comuni di Amatrice e Accumoli, si sono verificati alcuni crolli, come nel caso di un cornicione della scuola alberghiera di Amatrice che ha ceduto in seguito alla scossa. Ad Amatrice è crollato quello che restava del campanile della chiesa di Sant’Agostino.
Ecco la drammatica testimonianza della Signora Serena Testa, che vive a Marruci “Siamo per strada, sommersi dalla neve e non riusciamo nemmeno a fuggire via. Continuano a esserci scosse molto forti e la gente urla per strada. Cerco inutilmente di contattare mia madre che si trova in una struttura di Montereale”.
Purtroppo per la popolazione colpita dal sisma le quattro forti scosse di terremoto di mercoledì di magnitudo superiore a 5 non sono l’unico problema, anche le condizioni meteorologiche sono critiche, in alcuni luoghi si registrano accumuli nevosi di oltre due metri e anche nelle prossime ore la neve non darà tregua e sulle zone interne delle marche e dell’Abruzzo continuerà a nevicare fino a una quota di circa 400 mt. S.l.m.
Fenomeni nevosi forti interessano soprattutto l’Abruzzo.


Purtroppo nelle zone di montagna o di collina la neve che raggiunge i due metri e in alcuni casi anche di piú, ostacola i soccorsi che dovrebbero prestare aiuto alle persone isolate. E ci si mette anche il fiume Pescara a creare danni, esondando e creando allagamenti soprattutto nella zona costiera.
La situazione più drammatica però é sicuramente quella di Farindola nel Pescarese, alle pendici del Gran Sasso, una slavina dopo il sisma di ieri ha investito un hotel e ci sarebbero «tanti morti». Lo ha detto Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che da ieri sera si é messo in cammino con gli sci insieme ad altri addetti per raggiungere l’albergo. La prima vittima, è stata estratta dalle macerie e dalla neve. Ambulanze e mezzi di soccorso purtroppo sono bloccati a circa 10 chilometri di distanza dall’hotel a causa della tanta neve caduta, almeno tre metri in alcune zone, che impedisce loro di proseguire.


Il personale dell’albergo Rigopiano e i clienti sarebbero da 24 ore sotto la neve e le macerie. Dentro l’albergo risultano 30 dispersi: 22 ospiti più il personale. Due persone che si trovavano all’esterno della struttura sono state tratte in salvo. «Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde» raccontano i soccorritori. Lo scenario descritto è apocalittico: «Un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga».

Gabriele Ruffoli