“Mia madre se n’è andata e il vostro lavoro è stato grande”. Il ‘grazie’ di una figlia alla sanità senese

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di ringraziamento che Patrizia Calvelli scrive per ringraziare quanti hanno assistito la madre con un lavoro quotidiano…
“Mia madre, Vera Marzucchi, ci ha lasciati il 15 di Maggio a 93 anni, dopo un lungo percorso dentro il tunnel della demenza senile.
Era stata una donna di grande intelligenza ed estremamente moderna, aveva lavorato come Ostetrica, guidava, si prendeva cura di mia padre …poi, sugli 85 anni è arrivata la malattia che lentamente ha spazzato via tutte le competenze e capacità.
Così è cominciato il mio contatto, da utente, con i servizi territoriali della USL…e vorrei ringraziare tutti i professionisti che sono intervenuti in questi anni perché, ripensando a questo percorso, abbiamo ricevuto, come tantissime altre famiglie, innumerevoli aiuti che non devono essere passati sotto silenzio.
Per prima la dottoressa Mazzi, è stata la geriatra che ci ha innanzitutto aiutato ad accettare la diagnosi di una malattia dalla prognosi terribile e che ci ha supportato passo per passo in questa discesa verso la perdita di ogni capacità intellettiva, cosa che è dolorosissima, forse più della morte stessa.
Sono un medico, avevo assistito mio padre deceduto per cancro, ma a questo non ero preparata… l’appoggio e la competenza della dottoressa sono stati indispensabili.
Poi il medico di famiglia, dottor Fabio Zacchei, una vera spalla alla quale appoggiarsi nella scelta delle migliori terapie e della gestione complessiva.
Quando la mia mamma si è rotta il femore è intervenuta poi la Fisiatra dottoressa Querci e la fisioterapista Almi ed insieme abbiamo affrontato la riabilitazione che era possibile fare, senza stravolgere mia madre, mantenendola al domicilio, dove poteva essere il meno disorientata possibile e anche l’ ufficio protesi, che mi ha fornito in modo solerte tutto quello di cui avevo bisogno.
La situazione è andata quindi evolvendo e l’ ultimo anno mia madre non si è più alzata da letto… allora abbiamo avuto bisogno dell’ assistenza infermieristica domiciliare, gli infermieri dell’ADI sono stati angeli…capaci anche di formare la badante di mia madre su tutto quello che doveva fare.
Abbiamo avuto bisogno di curarle la bocca ed è intervenuta la dottoressa Mancini dell’ Odontoiatria Sociale portando sollievo ad una donna che non poteva più esprimere il suo malessere se non con le espressioni del viso.
Ed infine è arrivata la fase terminale, dove era divenuto difficile tenere a bada i dolori da allettamento con i normali antidolorifici ed ecco che , in accordo con il medico di famiglia, siamo ricorsi alle Cure Palliative domiciliari e grazie alla sensibilità e competenza della dottoressa Loiacono abbiamo affrontato gli ultimi giorni, rispettando il decorso di fine vita, ma cercando di eliminare il dolore da questa fase così complessa.
Quindi ringrazio tutti, a nome mio e di mio fratello,tutte queste persone che sono intervenute nella lunga malattia di mia madre e chiedo venia se abbiamo dimenticato qualcuno.
Morire fa parte del vivere e il vostro lavoro lo ha reso meno penoso.
Grazie”.