Scaramelli: “Il Pd senese parli meno di poltrone e più di lavoro e dei problemi veri”

Stefano Scaramelli

Stefano Scaramelli

“Ragionare su come entrare nel mondo del lavoro e non su come uscirne, attirare nuovi investimenti, perché senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Cambiare un sistema ingiusto che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari”. Così Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi e membro della Direzione nazionale del Pd spiega perché si schiererà al fianco di Matteo Renzi nella direzione del prossimo 29 settembre. “Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall’età, noi dobbiamo difendere – continua Scaramelli – i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si è occupato fino ad oggi. Serve bloccare l’emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti) e, ancora, investire sull’educazione e sulla scuola: questa è la nostra sfida. La sfida del Pd che, nella direzione di lunedì prossimo, deve dimostrare di essere il Partito Democratico. Essere di sinistra significa combattere un’ingiustizia, non conservarla. Davanti a un problema c’è chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro territorio vorrei un partito che parlasse meno dei nomi di coloro che vanno a ricoprire le poltrone, o deve lasciare posti, nei Consigli di Amministrazione e più di contenuti e di temi che dobbiamo affrontare per cambiare. Dalle riforme istituzionali e costituzionali fino alla giustizia, passando per il terzo settore e la politica estera, ma, soprattutto, puntare sul lavoro. Vorrei, anche nel senese, un Pd che parla di lavoro, di disoccupati, di giovani che faticano a trovare un posto di lavoro: si cambia l’Italia partendo proprio dai territori, occorre dare un futuro ai giovani che vogliono iniziare a lavorare e smettere di occuparsi di come si può licenziare, occorre spostare l’attenzione su come si assume o su come si entra nel mercato del lavoro. Se la politica cambia se stessa e dà il buon esempio, tutto diventa possibile e più semplice”.