Poggibonsi – Un canile rifugio per 200 cani, ecco la storia dei volontari Una

Sono in media duecento i cani che vengono ospitati, ogni giorno dal canile gestito dall’associazione di volontariato Una (Uomo-natura-animali) di Poggibonsi. Dal 1989 ad oggi sono ben 4054 quindi i cani salvati dai volontari che accolgono gli animali abbandonati o ritrovati.

 

“E’ un lavoro continuo che spesso tendiamo a sottovalutare – spiega l’assessore ad Ambiente e Territorio del comune di Poggibonsi Giampiero Signorini – ma l’impegno dei volontari di Una è davvero indispensabile e lodevole. Da quando la legge vieta la soppressione dei cani questo canile è diventato di fatto il canile sanitario della Asl 7 zona Alta Valdelsa e canile municipale per i comuni di quest’area dove è possibile non solo aiutare i cani rifugiati ma anche prenderli in adozione”.

 

L’associazione Una nasce infatti nel 1989 per favorire i diritti degli animali e si occupa di protezione, accoglienza e mantenimento per i cani ma anche per le colonie di felini randagi in diversi comuni della Valdelsa. Il canile-rifugio sorge a Gavignano-Drove, su un terreno acquistato con le offerte dei soci, che oggi sono 150, e da subito ospitò dieci cani per diventare già 61 nel 1990, 162 nel 1991 per continuare a crescere in maniera esponenziale fino ai 208 accolti nel 2011 e 226 nel 2012. Il canile è aperto al pubblico tutti i giorni (festivi e feriali) dalle 9 alle 12 e sono molte le attività giornaliere che vi vengono svolte oltre al necessario e incessante impegno per reperire risorse e donazioni che vadano a beneficio del benessere degli animali ospitati.

 

L’Associazione Una ha instaurato una collaborazione con la Asl accogliendo così nel canile anche persone in inserimento terapeutico che si occupano del benessere degli animali accolti. Il canile rifugio ha ottenuto, fra i primi in tutta la Toscana, dalla Asl l’accreditamento in base alla Legge Regionale sulla tutela degli animali, un riconoscimento che diviene garanzia dell’ottimo livello sia delle strutture, sia del funzionamento, sia della gestione del canile, ovvero del benessere dei cani ospitati, ed ha stipulato una convenzione con un veterinario che svolge le funzioni di responsabile sanitario della struttura.

 

“Le incombenze per la gestione del canile rifugio sono molte – conclude Signorini – ed assorbono le energie dei tanti volontari, per questo è importante che tutti i cittadini contribuiscano ad aiutarli con forme e modalità diverse, anche adottando quei cani salvati e che non hanno più una casa”.