‘Per quattro giorni al freddo, ci siamo scaldate con il camino e tante coperte’

Adriana Crezzini e Laura Regoli - Santa Chiara

Il termometro segna meno due gradi, il freddo è pungente. Una signora di 78 anni si riscalda nella sua casa accanto al caminetto e addosso ha una coperta. Il panorama è bellissimo, i colli in lontananza sono completamente coperti di neve. Molti ragazzi, fuori, passeggiano godendosi lo scenario, tutti indossano giacconi pesantissimi, guanti e cappelli di lana. Le strade sono percorribili, anche se ai lati della carreggiata si alzano mucchi di neve. La viabilità in questa lunga emergenza ha rappresentato un problema solo secondario. Non si sono verificati gravi incidenti nonostante la nevicata eccezionale.

Elettricità Come il Corriere di Siena scrive da giorni, la problematica più significativa è stata invece quella dell’assenza di elettricità per migliaia di famiglie in tutta la provincia. Da martedì a sabato tantissime utenze sono rimaste senza luce, gas, acqua e riscaldamento. E’ successo anche a Santa Chiara, frazione di San Gusmè nel Comune di Castelnuovo Berardenga.

Santa Chiara E’ stato questo uno dei punti più colpiti del territorio. La signora Adriana Crezzini vedova Regoli può finalmente sorridere alle 14 di ieri. Dopo ottantaquattro ore l’elettricità torna nella sua casa. “E’ stata una odissea”, dice la donna. Che però mostra subito una delle sue qualità, l’ottimismo e la capacità di guardare alla vita con il sorriso sul volto: “Almeno un aspetto positivo c’è stato – aggiunge -. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo e quindi di essere più giovane, dato che queste cose succedevano quando ero una ragazzina”.

Al freddo Ottantaquattro ore passate al freddo e senza luce. Non è stato semplice: “L’elettricità è andata via nella notte tra martedì e mercoledì – racconta la signora Adriana -. Erano più o meno le due di notte, me ne sono accorta praticamente subito perché mi alzo spesso per prendere le medicine. Ho pensato: vabbè, presto tornerà. Ma non è stato così”.

Enel Il giorno dopo la famiglia inizia a preoccuparsi. Al piano di sotto di questa storica abitazione, che tra l’altro dà il nome alla frazione (questo è il vecchio podere di Santa Chiara costruito nel 1905 dal nonno della signora Adriana, Ottavio Crezzini), abita la figlia della signora che si chiama Laura Regoli. “Ho iniziato a telefonare all’Enel – dice Laura – ma rispondeva sempre un centralino automatico. Avrò chiamato quaranta volte prima che qualcuno rispondesse. Poi ho spiegato qual era la situazione e mi è stato risposto che probabilmente avevamo un problema al nostro impianto. Io ho cercato di dire che il problema riguardava l’intera zona, ma non c’è stato modo di ricevere una risposta o una spiegazione. E poi noi eravamo anche senza televisione, quindi non avevamo capito la gravità generale della situazione. Anzi, oggi mi hanno telefonato dicendomi che di questo problema hanno parlato addirittura alcuni telegiornali nazionali”.

Caminetto “Il giorno me ne stavo qui accanto al caminetto – riprende la parola la signora Adriana -. Eh, se ci fosse stato il mio povero marito, morto pochi mesi fa…”. La signora indossa un maglione pesante, ha anche una vestaglia e calzini di lana. Insistiamo un po’ per scattarle qualche fotografia: “No, via, non mi riprenda così”. La notte poi si metteva a letto con più di una coperta per riscaldarsi e chiudeva gli occhi nella speranza che l’elettricità potesse tornare a breve. Ma Adriana guarda la parte positiva della vicenda: “Tutto è andato a finire bene per fortuna – dice -. Anzi, voglio ringraziare i tecnici del Comune che sono venuti costantemente a controllare come andavano le cose. Hanno telefonato a casa anche questa mattina, verso le 8,30 per sentire come stavamo. E poi ringrazio anche i carabinieri che si erano offerti di andare a comprarmi le medicine. Sono stati gentilissimi”. Tutto è bene quel che finisce bene. “Voglio dare un consiglio all’Enel – conclude Laura – : vengano, magari in estate, a controllare la situazione dei fili che passano per il bosco. Non si devono attendere le situazioni di disagio prima di intervenire e fare manutenzione”.

Gennaro Groppa