Nuova missione di cooperazione sanitaria in Kenya: i professionisti dell’Oculistica delle Scotte in aiuto dei pazienti con malattie della vista

missionekenyaOculisti_marzo2014Sono appena ritornati in Italia i tre specialisti dell’Oculistica dell’AOU Senese in missione in Kenya, nell’ambito del progetto regionale di cooperazione sanitaria che va avanti dal 2004. L’oculista Gianluca Martone, il medico specializzando Antonio Tarantello e la ferrista Chimena Filippetti, hanno visitato più di 200 pazienti, affetti principalmente da cataratta avanzata, congiuntiviti, retinopatie, ptosi, pterigi. Tra questi c’era un bambino con melanoma congiuntivale e tre giovani con uno stadio avanzato di cheratocono, già non vedenti, che necessitavano urgentemente di un trapianto di cornea. “Il successo di questa missione – afferma Martone – è stato reso possibile anche grazie alla preziosa collaborazione della Banca delle Cornee di Lucca che ci ha fornito in tempi rapidi tre cornee da poter trapiantare. Così abbiamo potuto eseguire con successo tre trapianti di cornea su tre ragazzi che hanno potuto riprendere la loro vita normale. Abbiamo inoltre eseguito molti interventi di cataratta, nella maggioranza dei casi talmente avanzata che dopo la chirurgia i pazienti hanno riacquistato finalmente la vista”. Dopo una prima fase clinica e diagnostica a Nairobi, gli specialisti senesi hanno eseguito gli interventi chirurgici presso l’ospedale di North Kinangop, a due ore d’auto dalla città, accolti da don Sandro e Suor Noberta, da molti anni missionari in quelle zone, e molte visite presso il dispensario di Nyaururu, a circa 90 km di distanza. “E’ stata un’esperienza molto importante sul piano umano e professionale – prosegue Filippetti – per cui non si può che sperare di dare più continuità a questo progetto aumentando la frequenza delle missioni future”. “Oltre all’attività clinica – conclude Tarantello – abbiamo tenuto lezioni di traumatologia oculare per i medici in formazione presenti in ospedale in modo da poter fornire loro le nozioni base per potere essere sufficientemente efficienti anche senza il nostro aiuto”.