Il Comune di Siena ha approvato il regolamento della Tasi

Piazza del Campo

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Approvato dall’assemblea consiliare, nella seduta di ieri, giovedì 22 maggio, il regolamento per l’applicazione del tributo per i servizi indivisibili (TASI). La nuova imposta si pagherà con il modello F24, da compilare a cura del contribuente, come già avviene per l’IMU. La TASI è finalizzata all’erogazione e alla fruizione dei cosiddetti “servizi comunali indivisibili”, fondamentali per il welfare comunale: dall’illuminazione ai trasporti pubblici locali; dagli asili nido al mantenimento del verde pubblico. Servizi fondamentali che, per il 2014, costeranno all’ente circa 10 milioni di euro, e senza i quali verrebbero meno le caratteristiche solidali e di coesione sociale della comunità senese.

L’aliquota sulla TASI prima casa (recentemente introdotta al posto dell’IMU, la cui ultima aliquota aveva raggiunto lo 0,6%) si attesterà, nel 2014, allo 0,31%, mentre quella sul resto degli immobili allo 0,06%. Entrambe queste aliquote, quindi, resteranno al di sotto del massimo di legge: un dato, questo, che segna un’inversione di tendenza per il Comune di Siena nel panorama nazionale. Per quanto riguarda l’aliquota sui fabbricati rurali strumentali sarà, invece, dello 0,1%.

Con questa deliberazione, il Comune di Siena, a differenza di molti altri Comuni italiani, è riuscito a rimanere all’interno delle tempistiche ordinarie, non ricorrendo alla proroga recentemente concessa grazie al lavoro dell’ANCI.

Per quanto riguarda le detrazioni per la TASI, la linea seguita dalla maggioranza consiliare è stata quella di garantire sgravi ai nuclei familiari meno abbienti: per le abitazioni con rendita catastale totale (incluse le pertinenze) fino a 1.200 euro, la detrazione è di 50 euro; è prevista inoltre una detrazione di 25 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni e residente nell’unità immobiliare, quando la rendita catastale è inferiore a 1.500 euro.

L’ esenzione totale dalla TASI è invece prevista per i contribuenti con reddito imponibile IRPEF non superiore a 10.000 euro, se la rendita catastale totale dell’abitazione è  inferiore a 500 euro.