Guicciardini: ‘L’intervento sulle Province è devastante’

Niccolò Guicciardini

“Con il decreto legge sul riordino delle province il Governo ha ceduto al richiamo del populismo e della demagogia, aprendo la strada ad una riforma pasticciata che mette in gioco la qualità di servizi fondamentali per i cittadini”. Questo il commento “a caldo” e in attesa di ulteriori sviluppi da parte di Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Partito democratico senese in merito alla riorganizzazione delle Province varata dal Governo oggi, mercoledì 31 ottobre.

 

“Come abbiamo più volte affermato nelle scorse settimane – sottolinea Guicciardini – il Pd è sempre stato favorevole ad una riorganizzazione organica dell’assetto istituzionale del Paese, senza escludere la possibilità di costituire delle aree vaste, e che andasse a colpire gli sprechi e le inefficienze. Le scelte del Governo, però, vanno solo apparentemente in questa direzione, ma in realtà creano degli enormi enti di secondo grado, che accentrano competenze, accorpano arbitrariamente territori molto diversi tra loro e rischiano di moltiplicare burocrazia e sprechi. Il tutto allontanando dai territori funzioni fondamentali per lo sviluppo e la crescita economica, come il lavoro, l’agricoltura, la formazione e il turismo. Il nostro sforzo per risparmiare, razionalizzare e fare l’interesse dei cittadini, comunque, lo porteremo avanti su qualsiasi campo da gioco”.

 

“L’intervento – prosegue Guicciardini – non incide sul piano finanziario, ma è devastante su quello organizzativo. Basti pensare che a fronte del costo complessivo di funzionamento della Stato, le Province incidono solo per l’1,5 per cento e pur svolgendo funzioni molto importanti. E’ evidente che altrove c’è da tagliare e si deve avere il coraggio di farlo. In questo quadro, tra l’altro, Siena risulta essere tra le amministrazioni più virtuose ed, oggi, rischia di pagare un prezzo altissimo per le scelte del Governo. Con l’attuale legge perderemmo anche lo status di capoluogo e verranno evidentemente messe in discussione tutte le articolazioni periferiche dello Stato: ad esempio dalla Prefettura alla Questura ai comandi delle forze dell’ordine. Ora spetta al Parlamento decidere le sorti della legge, e ci auguriamo che respinga questa proposta dell’esecutivo, immaginando una riforma più incisiva e profonda che produca risparmi reali e non danneggi i cittadini. Il Pd continuerà a combattere, con tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire quei servizi ai cittadini che oggi rischiano di venire sacrificati in nome del populismo e della demagogia”.