Dallai (Pd): “Più efficienza e qualità: è questa la sfida da vincere per il sistema sanitario toscano”

La Toscana è un esempio molto positivo di come le riforme in ambito sanitario abbiano saputo coniugare efficienza e sostenibilità finanziaria. Il lavoro svolto dal Presidente Rossi e dall’assessore Marroni ha dato  buoni frutti, tanto che c’è molta Toscana nel Piano Sanitario Nazionale.

 

Luigi Dallai (Pd)

Luigi Dallai (Pd)

Favorire le buone pratiche ed eliminare le diseguaglianze. In questi giorni il Parlamento sta lavorando sulla legge di stabilità 2015, cercando di mettere in campo misure che sappiano ridare ossigeno all’economia e restituire un po’ di fiducia ai cittadini. Uno degli elementi centrali di questo impegno è il tentativo di dare concretezza a quelle ‘economie di scala’ che, partendo dalla riduzione degli sprechi, sappiano garantire efficienza e qualità degli interventi in una situazione di minori risorse. In ambito sanitario, di fronte alla volontà di riformare l’organizzazione del sistema regionale toscano,  mi preme rimarcare che la vicinanza dei livelli di governo alle strutture sanitarie presenti sul territorio si è dimostrata indispensabile per garantire efficienza, equità e la necessaria dose di innovazione. Questi parametri devono caratterizzare qualsiasi percorso di riorganizzazione, anche tenendo conto che ricerca medica e assistenza clinica possono interfacciarsi secondo modalità nuove che traggano vantaggio dagli enormi progressi tecnici conseguiti nel settore sanitario.

 

Accorpamento delle Asl. Il fine è di rafforzare il sistema di cura pubblico di qualità che la nostra Regione (e la nostra provincia) ha raggiunto. Il presidente Rossi ha proposto l’accorpamento delle 16 aziende sanitarie (12 ASL e 4 AO) in poche grandi aziende di area vasta. Un’operazione sulla quale confrontarsi e discutere con grande trasparenza e valutando vantaggi e limiti: se accorpare le strutture di governo sanitario può, infatti, introdurre una razionalizzazione e maggiore uniformità nella gestione a livello regionale, è altresì inevitabile che ciò determini una maggiore distanza tra direzione e operatori a livello territoriale. E poiché un’opera  accurata di risparmi economici e riduzione degli sprechi può concretizzarsi efficacemente solo monitorando le strutture ed i protocolli “da vicino”, qualsiasi ipotesi di riforma deve essere valutata in funzione dei reali effetti che può determinare sul territorio, ovvero sui cittadini. E’ dunque imprescindibile affrontare una questione così ampia prendendosi il tempo necessario per approfondire il confronto tra istituzioni locali, regionali e istituzioni sanitarie.

 

Nel suo primo programma di mandato Enrico Rossi scrisse che “Dobbiamo avere grandi ambizioni, non piccole ambizioni. Le piccole ambizioni, quelle del localismo e della rendita, hanno il segno dell’ipocrisia e della furbizia. Le grandi ambizioni hanno il segno della trasparenza, della sostenibilità, della inclusione”. Anche la sfida della Sanità toscana deve andare in questa direzione, affrontando la situazione di difficoltà economica con misure in grado di razionalizzare il sistema, favorendo le buone pratiche, intervenendo nei territori e nelle situazioni di crisi, cercando di eliminare ogni forma di diseguaglianza nell’accesso ai servizi, dando continuità al lavoro dei direttori generali. Per fare tutto questo, servono un’attività di governo e una politica attenta, un livello tecnico professionale di altissimo livello. L’aspettativa dei cittadini toscani è dunque quella di sentirsi coinvolti in un percorso di piccole pratiche all’interno dei luoghi di lavoro, di studio, di cura, che faccia sentire ciascuno attore del percorso di efficientamento della macchina sanitaria, all’interno di una cornice da aggiornare senza stravolgimenti o imposizioni. Il Pd e le forze riformiste di centrosinistra sono al fianco di chi  vuole affrontare le sfide che il sistema sanitario deve affrontare perché abbiamo la consapevolezza che il modello toscano rappresenti tuttora un’eccellenza a livello nazionale per qualità ed efficienza.

 

Luigi Dallai, deputato Pd