Commerciante 21enne di Buonconvento trovato con la droga nelle mutande

Foto d'archivio

Incastrato con 58 grammi di cocaina nelle mutande. A tradire un giovane commerciante di Buonconvento è stato uno dei tanti controlli effettuati lungo la statale Aurelia dai carabinieri. Mercoledì pomeriggio, intorno alle 17, una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Orbetello ha fermato all’altezza del chilometro 152, nel comune lagunare, un’auto di grossa cilindrata diretta verso sud.

Alla guida c’era un quarantenne di Buonconvento, ma ad attirare l’attenzione dei militari è stato in particolare il nervosismo del passeggero, C.L., un ventunenne commerciante nato a Palermo, ma anche lui residente a Buonconvento. I carabinieri hanno deciso di procedere a un’accurata perquisizione e hanno trovato l’involucro con la cocaina, che il giovane aveva nascosto nelle parti intime.

Per il commerciante senese, incensurato, sono così scattate le manette con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio: ieri mattina il giudice del tribunale di Grosseto ha convalidato l’arresto rimettendo in libertà l’uomo, con il divieto però per il ventunenne di fare ritorno – fino a nuove disposizioni – in provincia di Grosseto.

I riscontri dei militari dell’Arma hanno invece evidenziato la completa estraneità del conducente dell’auto, il quale secondo quanto appurato dai carabinieri non era a conoscenza che il giovane avesse con sé la droga.

Le indagini sulla vicenda, però, continuano, dal momento che sono ancora diversi i punti da chiarire. I carabinieri di Orbetello, sotto il comando del capitano Marco Barone, stanno cercando infatti di ricostruire gli spostamenti del giovane per capire dove si sia procurato la cocaina e anche a quale mercato fosse diretta la droga. Il fatto che il 21enne sia stato fermato in marcia verso sud può lasciar presupporre infatti che il giovane fosse solo di transito sul territorio e che la cocaina dunque potesse essere destinata anche a mercati diversi da quello maremmano. Di sicuro quei 58 grammi avrebbero fruttato diverse migliaia di euro una volta tagliati e suddivisi, secondo le stime, in circa 150 dosi da un grammo, forse anche di più in caso di minore qualità dello stupefacente.