Anche se è domenica, godiamoci il Primo maggio

Se anche voi – come me – pensate che dobbiamo prenderci la rivincita su un calendario che mette il Primo maggio di domenica, togliendoci una preziosa occasione di fare un ponte di primavera, ecco quattro modi per godersi comunque questa giornata di tradizionale festa.

15A piedi. Se vi piace camminare l’alternativa è secca: o presentarsi puntuali a Porta Camollia per la terza stagione di #SienaFrancigena, il trekking urbano che permette di attraversare il centro storico della città ripercorrendo i passi di pellegrini e viandanti, oppure cogliere l’ultima giornata del Walking Festival nelle isole dell’Arcipelago toscano, che per l’occasione offre passeggiate a Isola d’Elba, Isola del Giglio e Pianosa.

eroicaIn bicicletta. I quattro percorsi dell’Eroica di primavera sono invece l’occasione ghiotta per chi è appassionato di ciclismo, in tutte le possibili forme: come partecipante alla competizione, come spettatore per incitare tutti coloro che passano, oppure come appassionato che prende la bici per andare a vedere la gara, ed intanto coglie l’occasione di una pedalata di qualche ora in mezzo a paesaggi che non perdono mai fascino e bellezza.

In treno. Il Treno Natura a vapore ha scelto proprio il primo giorno per aprire la stagione delle mitiche “maggiolate” e per l’occasione la destinazione è Sant’Angelo Scalo, sotto Montalcino, con l’esibizione di gruppi folkloristici e bande musicali lungo le vie del paese dove c’è l’inevitabile mercatino. In uno scenario che – come per magia – sembra davvero essere rimasto lo stesso di qualche secolo fa e sempre con la possibilità di fare (e condividere sui canali social) decine e decine di fotografie lungo il percorso e durante le soste.

pane-1024x768In auto. Per chi sceglie le quattro ruote, il mio consiglio è quello di fare ancora una volta la bellissima strada che da Colle Val d’Elsa arriva a Volterra e di proseguire poi, scendendo a Saline ed arrivare infine alla Festa del Pane di Montegemoli, piccolo borgo medievale di cento abitanti, o poco più, dove è appunto sempre viva la tradizione della panificazione di qualità.

Roberto Guiggiani