Vino, si dimezza la burocrazia: il settore esulta

Ok definitivo del Parlamento al testo unico sul vino. Per Coldiretti è una grande vittoria

 

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A parlare sono i numeri, per i quali non ci sono interpretazioni. Nel 2015, nella provincia di Siena, sono stati prodotti 900mila quintali di uva Doc e Docg. Il doppio, più o meno, la produzione di uva per i vini IGT e da tavola. Questo rende ben chiaro il quadro di un territorio che vede nella produzione vitivinicola uno dei brand più forti e riconosciuti al mondo. E una forte incidenza sul fronte dell’occupazione.
Questo significa che oggi l’approvazione definitiva del Testo Unico sul vino è un motivo per brindare.
“Un grande successo per i viticoltori – commenta Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena – perché questa approvazione significa dimezzare il tempo dedicato alla burocrazia. Una vittoria, considerate le cento giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”.

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Il via libera definitivo del Parlamento alla legge sulla semplificazioni del settore, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari, è arrivato oggi. Dal vigneto alla bottiglia l’attuale normativa – ricorda Coldiretti – rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che frenano il dinamismo imprenditoriale dei produttori italiani di vino che ha raggiunto un fatturato record di quasi 10 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi nel 2015 e risulta in ulteriore aumento del 3% nei primi otto mesi del 2016. Il Testo Unico – sottolinea la Coldiretti – porta finalmente alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero. Sulla base delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della vite e del vino (OIV) l’Italia – rileva la Coldiretti – è il principale produttore mondiale di vino nel 2016 con 48,8 milioni di ettolitri (-2%), mentre al secondo posto si colloca la Francia con 41,9 milioni di ettolitri (-12%) e la Spagna al terzo con 37,8 milioni di ettolitri (+1%). Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole. Nel 2016 – conclude la Coldiretti – crolla la produzione mondiale di vino che fa segnare nel 2016 un calo del 5% per un totale stimato in 259,4 milioni di ettolitri, tra i livelli più bassi dal 2000.