Strani incontri sulla Montagnola

La Montagnola e i suoi misteri. Tante testimonianze nell’ultimo mese raccontano di incontri davvero strani. Al lavoro polizia provinciale e Forestale

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Non è possibile, penserete voi. Non sulla Montagnola. E invece sì, stando alle tante testimonianze che nell’ultimo mese nell’area circoscritta di Montemaggio –  la zona della Montagnola prossima a Monteriggioni per intenderci – hanno avvistato un orso.

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Ci hanno contattato cacciatori, ciclisti, anche persone che vivono nella zona e che la conoscono benissimo. Tutti hanno dato una stessa descrizione: un mammifero troppo grande per essere un cinghiale e che, visto da vicino, è inconfondibile: un orso bruno. Come sia arrivato nei boschi vicini a Siena è difficile dirlo: date le dimensioni descritte si potrebbe trattare di un marsicano, esemplare più piccolo rispetto agli orsi bruni delle Alpi e, tutto sommato, sarebbe più verosimile anche per un tragitto relativamente breve dall’Abruzzo alla Toscana rispetto al Trentino, per esempio.

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Incontrare un orso resta comunque un evento straordinario, perché nelle nostre zone questo splendido mammifero non vive. Non si sa nemmeno se, sempre secondo le testimonianze, si tratti di un solo esemplare o più di uno. Di sicuro non è mai stato visto con cuccioli ma chissà: chi lo ha incontrato si è allontanato con una certa, comprensibile fretta.

Naturalmente, le segnalazioni sono arrivate anche al Corpo forestale e alla polizia provinciale tanto che in questi giorni sono state installate fototrappole per verificare la presenza dell’orso ed eventualmente intervenire per tutelare l’animale.

Perché, considerando il periodo della caccia e quello dei funghi, questa situazione di per sé affascinante potrebbe diventare un pericolo sia per l’animale che per l’uomo. Un cacciatore potrebbe sparare ma anche l’uomo potrebbe essere attaccato se l’orso si sente minacciato o se ha fame: l’animale infatti, pur essendo onnivoro non si nutre certo solo di miele come nei cartoni animati ma anzi, ama la carne anche se preferisce bacche e frutta. Insomma, se doveste avventurarvi nel bosco nei prossimi giorni, vi riportiamo alcuni consigli in caso di incontro con l’orso che andrà trattato con rispetto ed attenzione, specialmente a causa della sua forza e rapidità di movimento sia a terra che in acqua, a dispetto della sua mole imponente.
L’orso, animale per sua natura schivo e di indole poco aggressiva, viene comunque già studiato da tempo  e monitorato dal Corpo forestale dello Stato, che tenta di arginare il rischio di estinzione e contribuisce alla sua sopravvivenza grazie al mantenimento dell’habitat naturale nel quale vive, principalmente l’Appennino e le Alpi Orientali.

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Suggerimenti forniti dal Corpo Forestale in caso di incontro con un orso:

1. Prima di tutto va chiarito che l’orso potrebbe reagire ad un incontro con l’uomo alzandosi sulle due zampe posteriori. Questo atteggiamento serve solo per “ascoltare” meglio ciò che gli sta attorno, capire da dove arriva un odore o un rumore e regolarsi di conseguenza. È una posizione difensiva che serve a capire cosa accade e, dopo aver individuato la provenienza, scappare in direzione contraria. Nella maggioranza dei casi riconoscendo la presenza come umana tornerà alla posizione quadrupede e si allontanerà. L’uomo si porta dietro un sacco di odori che per l’animale sono sconosciuti e tutt’altro che piacevoli: saponi, dopobarba, deodoranti, detersivi ed ammorbidenti per gli indumenti. Ne deriva che quando uno di noi entra nel raggio d’azione di un orso l’animale tende ad allontanarsi molto velocemente perché, e questo è un altro assunto molto importante da rimarcare, l’uomo è un incontro sgradito;

2. se si avvista un orso è sempre meglio farsi sentire, anche se un avvistamento ravvicinato potrebbe causare allarme nell’animale ed indurlo, per difendersi, a simulare un attacco, che di solito è un falso attacco;

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3. qualora si avvisti un orso o i suoi cuccioli ad una distanza ragguardevole è fondamentale non avvicinarsi ma godere della fortuna dell’avvistamento dal luogo sicuro. Quando c’è l’occasione di vedere cuccioli, certamente è forte l’istinto e la voglia di avvicinarsi, ma è altamente sconsigliato specialmente perché la mamma orsa sarà nei dintorni e non gradirebbe l’avvicinamento ai suoi piccoli. L’orso non è un animale territoriale, anche se ogni animale ha un’area che frequenta con una certa assiduità. Vive da solo, a meno che non si tratti di una femmina con i cuccioli, che restano con essa in genere per 14-15 mesi circa. Quello della femmina con i cuccioli è l’unico caso in cui ci si può attendere un tentativo di aggressione, perché – come tutte le mamme – la femmina difende strenuamente i cuccioli. A questo va aggiunto che tra i sessi non c’è dimorfismo, cioè non è possibile dire se un orso sia maschio o femmina dalla semplice osservazione. Valutazioni più accurate si possono fare solo se ci sono due orsi in accoppiamento, in qual caso il maschio sarò riconoscibile per le maggiori dimensioni, e se c’è una femmina con i cuccioli;

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4. se si incontra un orso lungo un sentiero, fatto improbabile ma non impossibile, conviene alzare le braccia, fare rumore in modo da allontanare l’animale. Mai ovviamente correre dietro allo stesso. Se l’incontro dovesse avvenire invece a distanza ravvicinata è bene non scappare ma allontanarsi lentamente non ostruendo la via di fuga anche all’orso e nel male augurato e insolito caso di attacco, che giova sottolineare in Italia non si è mai verificato, si può tentare di porre tra sé e il mammifero borse, zaini o altri oggetti per proteggersi;

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5. se si avvista un orso che si sta alimentando su una carcassa o su altro materiale (arnie, alberi da frutto, ecc.) si può tentare semplicemente di fare dei rumori per allontanarlo se ci si trova nei pressi di un centro abitato. Se tutto ciò avviene in ambiente rurale e montano, è consigliabile permettere all’orso di finire il cibo e poi togliere ciò che resta, in modo da evitare che l’animale torni;

6. tutti quelli che vivono in zone con presenza di orsi dovrebbero avere delle protezioni, come recinti elettrificati o porte robuste, per proteggere gli animali domestici.

Katiuscia Vaselli

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