Siena e la politica: l’invasione dei falsi leader

Dire che Pietro Grasso è il leader della nuova formazione di sinistra Liberi e Uguali è come dire che Massimo Sportelli è il candidato sindaco del Progetto Civico Senese, l’ex “listone” di Mauro Marzucchi ora ricondotto a dimensioni molto più striminzite, dopo il ceffone ricevuto da Luigi De Mossi. Sono astrazioni logiche, fantasie politiche, ipocrisie elettorali.
Perché si tratta di ottime persone, serie e credibili, rispettate e che tanto potrebbero dare alla politica nazionale e locale, ma che sono state scelte proprio perché non hanno nessuna speranza di vincere le elezioni e vengono usate come “novità” elettorali, per nascondere i soliti leader, consapevoli di avere ormai superato – per numero di anni e stanchezza di proposte – la soglia di accettazione da parte degli elettori.
Non è assolutamente una novità, anzi la storia politica di tutti i paesi e di tutti i tempi, è piena di candidati definiti “foglie di fico” o – dagli avversari – “utili idioti”, destinati a durare per i pochi mesi della campagna elettorale, e poi sparire quando si passa alla fase concreta, che è quella della spartizione dei posti e delle trattative, dove i veri leader non vogliono certo intermediari. Un caso a parte è quello di Romano Prodi che invece le elezioni politiche le vinse, e per due volte, ma per due volte volte fu fatto cadere, appena compiuto il lavoro di mettere un po’ a posto i conti pubblici. E del resto, più volte Prodi ha detto di aver sbagliato a non fare un partito proprio, magari con pochi voti, ma veramente suoi e non controllati da D’Alema e Marini, Mastella e Bertinotti, tanto per fare quattro nomi non a caso.
Questa dei falsi leader sta però diventando adesso un’invasione, ovunque ed anche a Siena, dove i candidati a sindaco stanno aumentando, ma senza che nessuno di loro abbia davvero il controllo dei propri voti. Non lo avrà Luigi De Mossi se sarà scelto davvero come candidato dal “centrodestra + qualcun’altro”, non lo avrà il candidato del Movimento 5 Stelle (probabilmente suggerito dai dirigenti nazionali), non lo avrà Bruno Valentini, o anche un altro candidato del Pd, che riuscirà sì e no a far eleggere un paio di consiglieri comunali veramente “amici”, mentre gli altri saranno espressione delle varie componenti del partito.

Alla fine, coloro che potranno dire di avere voti propri saranno Pierluigi Piccini con la sua “Per Siena” e Sergio Fucito di Casa Pound: ma saremo già oltre il terzo posto in classifica.

Roberto Guiggiani