Siena e la politica – Elogio del voto disgiunto

La cosa che mi piace di più delle elezioni comunali (di tutte, non solo di quelle di domenica prossima 10 giugno) è il voto disgiunto: ovvero la possibilità di votare per un candidato sindaco e per due consiglieri comunali – necessariamente una donna ed un uomo – che ne sostengono invece un altro.

Capirete che con 9 candidati a sindaco di Siena ed oltre 500 nomi in lista per il consiglio comunale, in cabina elettorale, dove nessuno ci vede, questa volta possiamo davvero toglierci tutte le voglie e le soddisfazioni.

Ad essere proprio esibizionisti e trasgressivi, si può ad esempio votare nello stesso giorno e sulla stessa scheda, per un consigliere comunale di Potere al Popolo e per il candidato sindaco di Casa Pound. O anche l’esatto contrario, se preferite.

Oppure si può mettere il dito fra moglie e marito, ovvero fra il Pd e Confronti di Alberto Monaci, che questa volta sono inopinatamente l’un contro l’altro schierati, dividendo le due croci del vostro voto fra l’uno e l’altro. Oppure, con sottile perfidia, potete votare per alcuni assessori uscenti che si sono candidati con la lista In Campo, per farli tornare sì a Palazzo Pubblico, ma nella ben più modesta veste di consiglieri comunali, assegnando la vostra preferenza ad un candidato sindaco diverso da Bruno Valentini.


Confesso che mi sento come di fronte una scatola di cioccolatini misti di Pierre Marcolini: una magnifica golosità dietro l’altra. Potete anche confermare la vostra scelta di centrodestra votando per Lega o Forza Italia, e poi scegliere invece un candidato sindaco più civico di quanto non sia Luigi De Mossi. Se poi avete un famigliare in qualche lista, la vostra coscienza sarà serena e tranquilla: potrete votare per lei o per lui con la massima serenità, anche se di opinione politica avversa alla vostra, quindi senza tradire i legami di sangue e di affetto, e poi scegliere il “vostro” candidato sindaco preferito, secondo coscienza e credo ideologico.

Naturalmente, il voto disgiunto è una opportunità e non è un obbligo. Si può anche votare un candidato sindaco e due consiglieri comunali che lo sostengono: guadagnerete così in lealtà e coerenza politica, tutto quello che avrete perso in termini di divertimento.

Roberto Guiggiani