Primarie Pd, numeri alti anche a Siena: vince Zingaretti. Valenti: “Rimettiamoci in moto”

Più di quattordicimila votanti in tutta la provincia, quasi tremila a Siena. Non folle oceaniche, ma senz’altro numeri al di là delle aspettative anche per gli organizzatori: sono quelli registrati a Siena e in provincia dalle primarie del Partito Democratico che hanno incoronato al primo turno (bisogna oltrepassare la soglia del cinquanta per cento per non ricorrere all’assemblea nazionale) Nicola Zingaretti come segretario nazionale dei Dem.

In particolare sono stati 14.246 i votanti alle primarie Pd nella provincia di Siena. A vincere anche da queste parti è stato il nuovo segretario Zingaretti con 9657 voti (67,67%), seguito da Maurizio Martina (2279, 16.12%) e Roberto Giachetti (2291, 16,20%). Sono state 2806 le persone accorse al voto per le primarie del Pd in città. A vincere è Nicola Zingaretti, col 72,62% (2029 voti), seguito da Martina con 394 voti (14,1 %) e Giachetti con 371 (13,28%). La sezione con più votanti è risultata San Miniato, 369, seguita da La Lizza (306) e Palazzo Diavoli (297).

“È stata una lunga giornata – ha commentato ieri sera il segretario provinciale del Pd Andrea Valenti – , torno ora a casa ma stavolta ho fatto la mia consueta ora di viaggio con il sorriso. Avrei voglia di abbracciare una per una e dire grazie alle oltre 14.000 donne e uomini che, in provincia di Siena,.hanno votato oggi alle primarie. A tutte le volontarie e ai volontari che hanno lavorato ai seggi con il solito impegno e la solita passione. Alla commissione provinciale per il congresso. Ai comitati dei tre candidati che hanno sempre tenuti accesi iriflettori sul nostro congresso. A chi oggi ci ha dato nuovo slancio e speranza. Grazie. Di cuore. Eravamo preoccupati per l’ affluenza, sia livello provinciale che nazionale. Come spesso succede, la nostra comunità ha dato una risposta ben più ampia e generosa del previsto. Io sono grato. I congressi hanno un vincitore, li facciamo per questo. E hanno proposte che risultano numericamente meno votate ma ugualmente rispettabili e preziose. Perchè il pluralismo è un patrimonio. Perché i congressi passano, resta il Partito Democratico. Dove tutti sono a casa, perché è la casa comune dei riformisti. Da oggi Nicola Zingaretti è il segretario del Partito Democratico. A lui tutto il nostro appoggio e il nostro impegno. Il fatto che personalmente l’abbia sostenuto, e che avrò l’ onore di rappresentare la nostra provincia all’assemblea nazionale è un dato, ma non è fondamentale. Avrei sostenuto con la stessa passione e lealtà sia Maurizio Martina che Roberto Giachetti se fossero stati eletti. Così ho sempre fatto, perché così si fa in un partito. Adesso non abbiamo scuse. Un popolo ci ha detto che c’è, che ci sostiene e che ha voglia di cambiamento, di riscatto, di rinascita. Chi, come me e come molti altri (sempre grazie a questo popolo) ha incarichi dirigenziali non può e non deve ignorare questo enorme segnale ricevuto oggi. Abbiamo celebrato la nostra democrazia. Su questo non accetto lezioni da nessuno. Solo noi decidiamo così la nostra classe dirigente. È il momento di rimettersi a lavoro. Per il Partito Democratico e per l’ Italia”.