Montomoli (Vismederi): “Ecco come Siena guarda al mondo”

Qualche mese fa aveva destato grande interesse la notizia del vaccino antinfluenzale somministrato come spray nasale, evitando così la paura dell’ago. Ma le frontiere delle vaccinazioni guardano ancora oltre e in questo percorso Siena è tra i maggiori attori protagonisti nel mondo grazie anche al lavoro e alla ricerca condotti nei laboratori di Vismederi: “Trovare
nuovi vaccini e per quelli esistenti trovare nuove somministrazioni. Riuscire a a formulare vaccini contro l’Epatite C, malattie infettive come l’HIV o la malaria o addirittura contro la nicotina. Quello che mi intriga più di tutti è al momento il vaccino universale contro l’influenza, quella è la svolta”. Parola di Emanuele Montomoli, direttore della cattedra in Vaccinologia dell’Università di Siena, professore di sanità pubblica, padre dell’azienda senese Vismederi.

Montomoli ha fondato l’azienda nel 2009, come start up all’università di Siena che opera nei locali della Fondazione TLS dove varie aziende senesi e non fanno ricerca, fondata con due dipendenti nel 2009, e oggi arrivata a cinquanta persone al lavoro per l’intero gruppo Vismederi. L’attività fino ad oggi è stata quella di controllare e testare i vaccini antinfluenzali prodotti dalle grandi aziende farmaceutiche mondiali, facendo quindi dei report per gli enti di controllo dei vari paesi. Un lavoro che al mondo occupa pochissime aziende. Poi è arrivato il settore del controllo sugli alimenti che presto avrà un suo corso specifico Oggi l’azienda senese è alla vigilia di un salto di qualità importante che punta sulla ricerca sui nuovi modi di produrre vaccini. “Il metro tangibile di quanto i vaccini abbiano migliorato la vita dell’uomo? Basti pensare che i numeri sono secondi solo alla potabilizzazione dell’acqua” è la frase, quasi un mantra, che sentirete sempre ripetere al professor Montomoli.
Il 2019 si apre dunque con prospettive a 360 gradi per Vismederi, con attività che vanno da Londra al Brasile, e proprio da San Paolo del Brasile è appena rientrato Montomoli: “Abbiamo concluso un progetto di ‘technology transfer’: con un grant finanziato da un ente americano abbiamo insegnato a due gruppi di lavoro in altrettanti istituti brasiliani a testare vaccini. Ci siamo creati concorrenza – sorride – ma non ci spaventa perché ci siamo ancora più irrobustiti. Se ci sono altri che fanno bene il nostro lavoro indirettamente ne trarremo beneficio anche noi”. Poi c’è l’obiettivo più importante del 2019 su cui l’azienda sta lavorando: “una joint venture con una azienda londinese analoga a Vismederi, che ha 100 dipendenti ed è quotata nel mercato inglese. noi ci siamo accorti che Vismederi in queste condizioni non può fare di più, quindi deve allargare gli orizzonti per fare il grande salto: siamo al decimo esercizio di bilancio con oltre 4 milioni di fatturato e 500mila euro di utili. Bilanci solidi da sempre e 50 dipendenti, con la prospettiva di assumere altre persone e mantenere comunque, sempre le radici a Siena. Con l’azienda londinese, che ha a disposizione laboratori e una clinica: quest’ultima rimarrà col loro nome, i laboratori saranno suddivisi tra Londra e Siena.

Vismederi è dunque una realtà di successo senese, di nome e di fatto. Attualmente “stiamo partecipando a un paio di progetti estremamente rilevanti con altre aziende europee che producono vaccini e alle quali noi facciamo il controllo dei prodotti che loro fanno in collaborazione con consorzi internazionali come il Consorzio emergenze epidemiche: portiamo a casa un grant da un milione di euro. E’ un esempio per spiegare l’importanza di prospettive non solo di business ma di aperture anche sulla ricerca, che riveste l’inserimento di Vismederi in una filiera produttiva dove si va a controllare anche vaccini prodotti per malattie epidemiche importanti.

Sì, i numeri contano ma portare Siena nel mondo rimanendo a Siena, un po’ come fece Achille Sclavo – ‘padre’ della stirpe di igienisti senesi- è una scelta importante: “In effetti – conclude Montomoli – mi sono sentito la responsabilità di portare avanti una tradizione importante”.

Katiuscia Vaselli