Lilt Siena, ecco il primo progetto nazionale di ippoterapia oncologica. Da Gigi Bruschelli

Ippoterapia oncologica: a Siena prende il via il primo progetto nazionale grazie alla volontà della Lilt.

A Siena in effetti abbiamo qualche fortuna in più, rispetto agli altri. E non dipende solo e soltanto dalle classifiche che guardano alla qualità della vita. Anche qui, come nelle altre parti del mondo ci sono le idee e le persone che fortunatamente, ogni giorno, si muovono per mandare avanti la vita quotidiana ma a Siena abbiamo la fortuna di poter contare su qualcosa che può costituire l’elemento di privilegio. Il territorio, la bellezza della città, il senso di appartenenza e sì, il Palio. E i cavalli. E proprio di qui era nata l’idea del professor Franco Nobile. L’oncologo creatore della Legatumori Siena, scomparso poco tempo fa, aveva avuto l’intuizione dell’ippoterapia destinata ai malati di cancro: un corso per tutti coloro – di qualsiasi età – che devono affrontare periodi di terapia, periodi molto difficili anche sotto il profilo psicologico oltre che fisico. Nobile ne aveva parlato molto tempo fa a Gigi Bruschelli, il fantino più conosciuto dell’epoca contemporanea e quest’ultimo si era proposto con entusiasmo come partner.

Così, oggi, da un lato Gaia Tancredi  – presidente Lilt Siena che h ricevuto l’importante eredità da Franco Nobile – dall’altra il famoso Trecciolino, che per il sociale ha sempre avuto una particolare sensibilità e in generale è un uomo dal cuore grande, hanno dato il via alla fase sperimentale del progetto. “Così si dà vita a quella che era stata l’idea del professor Nobile ma che lui non ha potuto portare fino in fondo – commenta Tancredi – e sono contenta perché questo è il primo esempio in Italia e già abbiamo dimostrazioni di interesse da altri centri e Lilt del Paese. Questa è la fase sperimentale, vorremmo farne un modello esportabile ovunque per aiutare quante più persone possibile”.

L’ippoterapia oncologica, della quale ormai comincia a essere importante anche la letteratura, è stata riconosciuta come un grande strumento che aiuta i malati ad avere la giusta predisposizione per le terapie, il giusto stato d’animo e anche la forza. Interagire con un cavallo significa trovare tempo per se stessi e per prendersi cura con attenzione dell’animale in modo da costruirsi emotivamente e psicologicamente in modo positivo.

 

A seguire i lavori sarà la dottoressa Debora Niccolini, psicologa che da anni lavora con la Lilt a sostegno dei malati. Sarà lei a valutare tempi e modi definendo l’ippoterapia ad personam, sulla base dell’età e delle esigenze. I corsi si svolgeranno a Valiano, scuderia Bruschelli, dove Gigi con il figlio Enrico e gli altri ragazzi di scuderia saranno operatori a terra e seguiranno in ogni passo, sotto l’aspetto tecnico, le persone. Già nei prossimi giorni verranno ‘arruolati’ i primi pazienti: un grande lavoro di gestione del cavallo a terra, poi si passerà a montare. “Chi fosse interessato, può contattare la Lilt – ha specificato Tancredi – che offre il supporto generale, diagnosi e sostegno psicologico”.
I cavalli? Sono nomi molto conosciuti: due ‘pensionati’ eccezionali per indole: Mocambo, che ha corso diversi Palii e che già durante la sua carriera aveva mostrato un carattere particolarmente idoneo e il purosangue  You Can’t See Me, che ha corso in vari palii in Italia e ora si gode la pensione al prato, rendendosi utile anche per le persone che hanno bisogno.
Katiuscia Vaselli