La grandine: fenomeno da primavera ed estate, dannoso per la natura

La grandine è un tipo di precipitazione più frequente in primavera ed estate. La grandine di maggiore dimensione si sviluppa in condizioni climatiche relativamente calde, con forte riscaldamento del suolo che esalta le correnti ascensionali. I danni più o meno rilevanti non sono proporzionali solamente alla dimensione del chicco, ma dipendono da una somma d’altri fattori. Queste variabili sono cinque e sono costituite da: dimensione del chicco di grandine; velocità di caduta del chicco; durezza del chicco; forma del chicco; orientamento della traiettoria di caduta del chicco.


È necessario premettere che i temporali sono generati da una corrente ascendente (cioè che sale): l’aria sollevata verso l’alto si espande e quindi si raffredda, facendo condensare il vapore acqueo in goccioline. Sono le correnti ascensionali ad alimentare la nube, con venti che possono arrivare anche ad oltre 100 km/h. Le correnti ascensionali trattengono sospesi in cielo, all’interno della nube, i fenomeni meteorici come pioggia, neve, grandine. Il chicco di grandine viene spinto verso l’alto per poi precipitare verso il basso per gravità o venti discendenti, fin sotto la linea di congelamento dell’acqua. Il chicco di grandine, gelato, si bagna per la presenza di particelle di acqua o vapore, ma poi viene condotto di nuovo verso un corridoio di correnti ascensionali e si congela aumentando di dimensione.
I chicchi di grandine possono avere le più disparate forme e dimensioni: a volte i chicchi sono sferici od ellissoidi, raramente possono avere forme irregolari ed essere stellati, un fenomeno molto curioso. In Italia le grandinate medie, hanno una dimensione che varia da 5 a 10 mm, con diversi casi ogni anno (sempre più crescenti nel tempo) di chicchi che possono essere maggiori e raggiungere le dimensioni tra la 4 e la 6 della scala TORRO (introdotta nel 1986), corrispondente ad un diametro massimo fino a 6 cm ed oltre. Spesso e volentieri seguendo le indicazioni della scala Torro, i chicchi di grandine vengono paragonati ad oggetti ed a frutti noti, come acini d’uva, noci, pesche.
Il chicco di grandine compie molti cicli, salendo e scendendo in atmosfera. Tutte le volte che sale acquista un nuovo strato di ghiaccio facendo congelare su di sé il vapore sopraffuso che ha intorno: quando è diventato sufficientemente grosso non è più sostenuto dall’aria e precipita a terra, ma il momento in cui questo avviene dipende dall’entità delle correnti ascensionali. La grandine ha anche i suoi risvolti positivi: dopo una giornata rovente di piena estate, una grandinata è capace di esaltare fortemente il ricambio d’aria e la sensazione di refrigerio, un attimo l’aria si raffredda, ancor più se l’episodio di grandine è abbondante e capace d’imbiancare il suolo. La grandine può trascinare con sé anche le microparticelle di inquinamento diffuse nella bassa atmosfera, purificando l’aria.


A livello di frequenza, è più facile imbattersi in una grandinata nel Kenya. Fra le aree dove invece si verificano i maggiori eventi devastanti figurano il Nord India (altopiano del Deccan) ed il Bangladesh. Il più grande chicco di grandine pesava quasi 1,1 kg ed è caduto proprio in Bangladesh il 14 aprile 1986. Durante questa tempesta, con chicchi di grandine come zucche, morirono 92 persone. Il 30 aprile 1888, una grandinata nei distretti di Moradabad e Beheri aveva ucciso ben 246 persone, diventando così la tempesta più letale mai conosciuta per il territorio dell’India.
Il 3 settembre 1970 una tempesta si abbatté su Coffeyville nel Texas. Gli abitanti raccolsero decine di chicchi di eccezionale grandezza, compreso uno di 15/16 cm di diametro, una circonferenza di 44 cm ed un peso di 766 grammi. Quando l’incredibile campione fu mandato al National Center for Atmospheric Research del Colorado, i meteorologi dissero che negli ultimi stadi della sua crescità, esso aveva richiesto una corrente ascendente con una velocità di almeno 160 km/h per mantenersi in aria.
Grandine di grosse dimensioni è caduta anche a Dante nel sud-est Dakota la sera del 21 agosto del 2007. La piccola comunità di Dante nella contea di Charles Mix, è stata duramente colpita tanto che numerose abitazioni sono state seriamente danneggiate dalla grandine di eccezionali dimensioni. Il National Weather Service ha preso in esame i chicchi di grandine caduti ed il più grande misurava, dopo circa 20 minuti dal suo impatto con la terraferma, 5,25 pollici pari a 13,34 cm. L’impatto con il suolo ha creato piccoli crateri variabili da 25 a 31 cm.
Anche il nostro vecchio continente entra nei record. Era il 19 giugno del 2007 a Goradze in Croazia quando una violenta supercellula scaricò chicchi di ghiaccio da record. Il più grande esemplare raccolto al suolo è quello ritratto nella foto con un peso di ben 4 kg.

Gabriele Ruffoli
Associazione Meteorologica Senese