Il potere delle parole: comunicare per migliorare se stessi e i rapporti con gli altri

Il potere delle parole: comunicare per migliorare se stessi e i rapporti con gli altri.Comunicare in modo intelligente, aspetto tanto inflazionato quanto deturpato in periodi di campagna elettorale, è un concetto fondamentale nella nostra esistenza, non solo per chi si dedica alla politica. L’Intelligenza, oggetto d’indagine di molte scienze, è stata nel tempo definita in modi diversi e differenti sono state le variabili individuate che hanno la capacità di influenzarla. Se i primi scienziati credevano che dipendesse in gran parte da fattori genetici, al giorno d’oggi è unanime considerarla come il risultato di tutta la nostra esperienza sia genetica che di apprendimento: dall’ambiente nel quale cresciamo, alla cultura, dalle relazioni che riusciamo a costruire, all’educazione che ci è data. Nel corso degli studi, all’intelligenza strettamente riferita alle capacità cognitive di analisi, logica, apprendimento e ragionamento, sono state affiancate abilità differenti, tra le quali la capacità di entrare in relazione, creare sintonia con l’altro, gestire lo stress e costruire la propria consapevolezza. Quest’ultime caratteristiche, più di quelle propriamente cognitive, possono essere apprese nel tempo, ci possiamo allenare per crearle, svilupparle e farle diventare sane abitudini. Una volta acquisite possiamo applicarle sia nei confronti di noi stessi che nei confronti di chi ci sta intorno, quindi sul piano sociale. Detto questo, capiamo bene l’importanza che assume la comunicazione, il potere cioè che hanno le nostre parole. Se ascolto le mie sensazioni e do udienza alle mie aspirazioni, non limitandomi a guardarmi dentro correndo il rischio di diventare cieco, incremento la mia consapevolezza e conseguentemente potrò comunicare in modo più efficace. La prima relazione interdipendente, che in qualità di essere umano mi trovo ad esperire, è la relazione tra il Sè e il Sè: più sono allenato a questo dialogo e meglio riuscirò a dialogare anche con chi mi sta intorno, quindi nella seconda relazione interdipendente, quella cioè tra il Sè e gli altri. A queste relazioni si aggiunge una terza, quella che descrive il rapporto tra il Sé e il Mondo. Questi tre aspetti confluiscono e sono espressione delle nostre modalità di percepire e reagire alla realtà, cioè il nostro sistema percettivo-reattivo. Non riuscire a gestire queste relazioni può condurre a irrigidimenti, malcontenti nella vita privata o professionale, se non a veri o propri problemi comunicativi o a reazioni psicopatologiche. Imparare a comunicare meglio sia con noi stessi che con gli altri è possibile: il dialogo strategico, messo a punto da Giorgio Nardone, ne è un esempio. Comunicare non vuol dire scambiarsi informazioni ma creare sintonia e cooperare con gli altri al fine di raggiungere obiettivi. L’arte del saper comunicare in modo efficace ed efficiente consente di poter trasformare il conflitto in accordo, le difficoltà in opportunità e le lacrime in perle. Per essere abili a farlo non dobbiamo essere fortunati alla nascita ma occorre impegnarci per imparare a farlo, per imparare a padroneggiare il nostro comportamento verbale e non verbale: dosare le parole, il linguaggio del corpo, il tono della voce, le espressioni facciali, imparare ad ascoltare e a fare domande, utilizzare parafrasi ristrutturanti e cadenzare correttamente i tempi, tanto per citare alcuni ingredienti. In sostanza, per essere abili comunicatori dobbiamo acquisire determinate strategie da usare strategicamente nei nostri dialoghi con noi stessi e con gli altri. Acquisito questo metodo rigoroso ma al contempo flessibile alle diverse realtà, potrò applicarlo a differenti contesti e calzarlo al raggiungimento di diversi obiettivi, stimolando al cambiamento a alla ricerca di soluzioni me stesso e gli altri. Come suggeriva il logico Wittgenstein, “Le parole sono come pallottole”. Per questo motivo dobbiamo farne un uso molto accurato. Ad maiora!

Dottor Jacopo Grisolaghi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo e Dottore di Ricerca in Psicologia
Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica