Il consiglio comunale diventa campo di battaglia del Pd senese

Siamo a questo. Che il Partito Democratico può tranquillamente decidere di bloccare il consiglio comunale di Siena, “semplicemente” perché si trova di fronte ad un ingorgo fra candidati al parlamento (si vota il 4 marzo) e candidato sindaco (si dovrebbe votare a maggio). Le guerre interne trovano come ideale campo di battaglia il massimo consesso cittadino, peraltro senza – almeno stando alle non-reazioni di queste ore – che anche le forze di opposizione protestino più di tanto, ormai abituati e rassegnati ad una situazione che si tira avanti da settimane e che durerà almeno fino alla fine di gennaio.
E’ chiaro che l’esito del congresso del Pd senese, senza un vincitore chiaro in termini di numeri ed un nuovo segretario debolissimo come Simone Vigni, ha tenuto ancora aperti i giochi. Ieri era stato un’esponente di terza fila, Valentina Farnetani, a chiedere volti nuovi in parlamento e quindi mandare un messaggio a Luigi Dallai che la riconferma sarà dura da conquistare. Mentre è evidente che Stefano Scaramelli sta utilizzando i consiglieri a lui più vicino per far capire che sì, avrà perso il congresso (anche a livello provinciale), sì a Siena non è riuscito a scalfire i pacchetti di voti di Franco Ceccuzzi ed Alberto Monaci, ma senza di lui Bruno Valentini non governa e non governerà neppure il prossimo sindaco. Verso il quale proprio i ceccuzziani hanno ricordato che per analoghe vicende giudiziarie – peraltro mai approdate a nulla – l’ex sindaco si fece da parte e rinunciò ad essere rieletto. Come dire, lui sì che era una persona seria.
Una battaglia interna che aveva preso come spunto il famoso “regolamento sull’antifascismo”, ma che ha presto superato il singolo episodio. E fa sinceramente sorridere l’improvvisa durezza del vicesindaco Fulvio Mancuso, ora leader di Liberi e Uguali, e dei consiglieri comunali di Siena Attiva, che fanno finta di minacciare dimissioni e chissà che altro, adesso che la loro reazione è innocua e quindi inutile.
La mia impressione personale è che il Pd senese stia giocando sul filo, ma con la convinzione segreta (ma nemmeno tanto) che contro una opposizione così divisa, c’è la sicurezza di poter rivincere le elezioni: evidentemente deve aver già stretto accordi che garantiscano la massa critica necessaria a prevalere al ballottaggio.

Roberto Guiggiani