Gli effetti del vento sulle piante

Il vento è prodotto dallo spostamento di una massa d’aria.
Tale spostamento è causato, sia a scala della circolazione generale dell’atmosfera sia a scala locale, da differenze di pressione dell’atmosfera, che componendosi con il moto terrestre e l’attrito delle superfici danno luogo al vento. Il vento è una componente importante dei fenomeni meteorologici e la sua distribuzione nel corso dell’anno segue degli schemi relativamente ripetitivi, che rappresentano la circolazione generale dell’atmosfera.
Il vento può essere indicato attraverso il valore medio della velocità (m/s) o come vento sfilato (Km), corrispondente alla distanza che il vento avrebbe percorso nel giorno una massa d’aria avente uguale velocità.
Un altro fattore molto importante è la conoscenza della direzione di provenienza del vento, che può essere espressa in termini di frequenza; in questo caso la misura viene espressa in gradi in base al quadrante di provenienza ( S, SO, NE ).
L’intensità del vento si misura con l’anemometro e la direzione con il gonioanemometro o banderuola.

Gli effetti del vento sulle piante sono molto importanti e talvolta determinanti sulla produzione, soprattutto quando ci troviamo in una zona a forte vento dominante.


Qui sotto sono descritti gli effetti più rilevanti:
• Aumento dell’evapotraspirazione, in aria ferma l’evaporazione è un fenomeno di semplice diffusione, mentre se l’aria è in movimento il processo avviene fortemente accentuato, in quanto vengono rimossi gli strati di aria umida che tenderebbero ad accumularsi sulle superfici evaporanti; inoltre il vento deformando le foglie causa contrazioni ed espansioni delle camere sottostomatiche della foglia, forzando il ricambio d’aria interna con quella esterna più secca e accentuando così la traspirazione;
• Accelera la maturazione e l’essiccamento dei semi, l’essiccamento dell’erba durante la fienagione e il prosciugamento superficiale del terreno;
• Il vento,con lo stesso meccanismo descritto sopra, favorisce il ricambio della CO2 dentro il mesofillo con vantaggi per la fotosintesi clorofilliana;
• Favorisce l’impollinazione e la disseminazione, i movimenti d’aria assicurano il trasporto del polline, assicurando l’impollinazione, e dei semi, favorendo la disseminazione lontano dalla pianta madre;
• Alterazioni morfologiche, le piante che si accrescono sotto l’influenza dei venti secchi non raggiungono mai un grado di turgidità tale da far espandere le loro cellule e gli organi risultano così ridotti, anche senza essere deformati come spesso accade sulla costa e in alta montagna; in caso di venti dominanti costanti i tronchi risultano
asimmetrici, per la formazione di anelli più sviluppati nella parte sottovento, e la chioma assume una forma a bandiera;
• Stroncamento e sradicamento delle piante arboree e possibile caduta dei fiori;
• Allettamento, un fenomeno dannoso causato dal vento su piante erbacee, che consiste nel coricamento degli steli per piegatura;
• Trasporto sali, venti provenienti dal mare e che trasportano particelle di cloruro di sodio e che provocano gravi danni alla vegetazione, data la sua tossicità;
• Abrasione, cioè quando il vento trasporta particelle di sabbia esercita una potente azione abrasiva.

Le misure protettive che si possono attuare per evitare gli effetti dannosi causati dal vento possono essere diverse:
• La creazione di barriere Frangivento o comunque l’interruzione della continuità dei campi con filari a strisce protettive;
• Dare ai campi e ai filari larghezza e orientamento dettati dal regime dominante;
• Assicurare la copertura del terreno con opportune;
• Aumentare la scabrezza delle superfici creando collosità e solchi.

Lorenzo Piacenti

Associazione Meteorologica Senese