Fallimento A.C.Siena, Massimo Mezzaroma rinviato a giudizio

Crack Ac Siena, l’imprenditore a giudizio. Amato prosciolta con formula piena dall’accusa di bancarotta distrattiva

L’imprenditore ed ex presidente del Siena Calcio, Massimo Mezzaroma, e’ stato rinviato a giudizio dal gup Ilaria Cornetti per il fallimento della società bianconera. Il Siena non si iscrisse al campionato di serie B nell’estate del 2014, ma il fallimento vero e proprio arriverà successivamente, anche dopo il respingimento della richiesta di concordato. Il processo comincerà il 28 febbraio prossimo. Con l’ex presidente, a giudizio anche la sorella Valentina (che ricopriva la carica di vicepresidente) e consulenti e componenti del consiglio di amministrazione della defunta società. In totale, gli imputati sono undici, ma tre (i componenti del collegio sindacale Emma Capalbo, Riccardo Losi e Antonino Leggeri) hanno optato per il rito abbreviato e per loro il procedimento non si e’ ancora concluso. Il Siena calcio e’ stato dichiarato fallito il 4 dicembre 2015, con un passivo di quasi 60 milioni di euro. Tra i reati contestati a vario titolo agli imputati, quello di bancarotta preferenziale e fraudolenta per distrazione di denaro e ricorso abusivo al credito.

“Si è conclusa la fase dell’udienza preliminare del processo sul fallimento Ac Siena – scrive a questo proposito l’avvocato Paolo D’Ambrosio, difensore di Alessandra Amato, legale della società – La notizia più rilevante è che il Gup, dottoressa Cornetti, su richiesta dello stesso Pm dottor Nastasi, ha prosciolto con formula piena l’avvocato Amato dalla grave accusa, avanzata in precedenza dallo stesso Pm, di bancarotta distrattiva, perché il fatto non sussiste.  Al di là dei reati imputati al solo Presidente Mezzaroma, il processo nei confronti dei consulenti proseguirà per la sola  ipotesi ben più lieve di bancarotta preferenziale. Si tratterà di accertare se i pagamenti,  effettuati dalla società per ottenere le desistenze dalle istanze di fallimento,  presentate nel maggio del 2014, per consentire alla squadra di completare il campionato in un momento in cui lottava per la promozione in serie A e in vista dell’iscrizione  al campionato successivo,  rientrino o meno in tale ipotesi di reato. Come già sostenuto dagli avvocati difensori dell’avvocato Alessandra Amato, Daniele Bielli e Paolo D’Ambrosio, i pagamenti avvennero sotto gli occhi dello stesso  Tribunale di Siena e nella convinzione della loro destinazione a preservare il patrimonio societario e il titolo sportivo”. Gli altri imputati sono Mario Lattari, Pier Paolo Sganga, Christian Pallanch, Giuseppe Bernardini e Alberto Parri.