Ernesto Campanini: “Dovremmo impiegare le poche risorse per creare un festival”

Il consigliere comunale Ernesto Campanini parla di vita notturna, locali extra moenia e propone di creare un festival musicale a Siena

Quale potrebbe essere il futuro della Siena del divertimento notturno? Il consigliere comunale di Sinistra per Siena Ernesto Campanini ha proposto, parlandone anche a Laura Valdesi de La Nazione, di favorire la creazione di nuove licenze per “sale da ballo” in zone limitrofe al Centro Storico come: Massetana Romana, Viale Toselli, la zona industriale di Isola d’Arbia e Cerchiaia. Il Comune potrebbe, secondo il consigliere d’opposizione, incentivare questi insediamenti con agevolazioni fiscali per imprenditori under 40.

La proposta di Campanini ha creato già un certo dibattito, per questo  abbiamo chiesto all’esponente di Sinistra per Siena la sua idea sulle differenti problematiche riguardanti il mondo del divertimento a Siena.

La sua proposta non potrebbe danneggiare gli imprenditori del Centro Storico?
«No, ho già parlato di questa mia idea con alcuni proprietari di locali del Centro e anzi li ho trovati molto interessati alla cosa. Anche con il nuovo regolamento comunale, la musica a Siena non può durare oltre la mezzanotte nei giorni infrasettimanali e dopo le una nei weekend. Al momento i giovani, ricordo che in città abbiamo molti studenti, dopo questi orari rimangono comunque fuori dai locali, anche a musica spenta. A loro non resta che “il bere per il bere”. Secondo me dovremmo dare la possibilità a questi ragazzi di spostarsi in altre zone. Potrebbero essere messe a loro disposizione navette per muoversi, come già fanno alcuni locali fuori dalle mura. Tanti residenti che vivono in zone extra moenia hanno poi i propri automezzi».

In passato lei si è interessato alla situazione della Fortezza Medicea, che aveva indicato come possibile “sfogo” per alcune attività di intrattenimento. Il Comune in seguito ha messo a bando la creazione e la gestione di una tensostruttura da utilizzare per questi scopi. A che punto siamo?
«La Fortezza resta un punto interrogativo. Personalmente non mi sono opposto alla nascita della tensostruttura, però la mia richiesta era di fare un azione più ampia, che comprendesse la riqualificazione dei bastioni, che, allo stato attuale, stanno cadendo a pezzi. Nel mio progetto c’era l’idea di farne, oltre che sede di locali notturni, luoghi per attività culturali, come proiezioni cinematografiche o mostre artistiche. Tutto questo non è stato portato avanti, procedendo solo sulla strada della tensostruttura, di cui, fra l’altro, non sappiamo più niente, anche se sarebbe dovuta essere già allestita da tempo.

Negli ultimi due anni ci sono stati problemi con l’affidamento del bando per l’organizzazione di eventi per conto del Comune: prima il vincitore, il Consorzio il Campo, che si ritira; poi il soggetto subentrato, Fabbrica d’Opera a cui viene rescisso il contratto per inadempienze. Non sarebbe meglio, in via teorica, un conferimento diretto senza gara?
«Starei attento all’affidamento diretto, perché potrebbe essere rischioso. Sul merito della gestione del bando da parte di Fabbrica d’Opera vorrei dire che secondo me era sbagliata l’idea di partenza, quella di tanti eventi sparsi durante l’anno.  Credo che dovremmo utilizzare le poche risorse a disposizione creando festival da tre, quattro o cinque giorni. In questa maniera potremmo riunire tanti nomi non di primo livello, ma capaci di attrarre, tutti insieme, un certo pubblico».

Emilio Mariotti