Domenica di fuoco in Toscana. La denuncia: “Servono attrezzature e persone nuove”

Instancabili e veri eroi dei nostri giorni i vigili del fuoco, che mettono a rischio la propria vita – un pompiere ha accusato un malore proprio ieri perché lavorava da 20 ore – per spengere il rogo continuo che sta attanagliando l’Italia. In particolare le regioni del sud e la nostra Toscana, bella e invidiata. Terra che fa gola, forse troppo.

Solo nella giornata di ieri, in una domenica di mare e vacanze, dall’Elba a Capalbio, dall’Amiata a Volterra, fino alla devastazione di Marina di Grosseto e passando nei giorni precedenti per Castiglione della Pescaia, Follonica e via in quella parte di provincia di Grosseto e anche del Senese che in questo periodo è mèta di villeggiatura e di vivacità.

La Toscana si fa di fuoco e di paura ed è grazie all’inesauribile lavoro e alla forza di volontà dei vigili del fuoco e con loro tantissimi volontari e anche, fondamentali, gli operai forestali, se gli incendi si placano. Ed è oggi, quando si lavora alla bonifica dei territori inceneriti che scattano le polemiche e solo oggi sembra ci si renda conto della necessità che la politica, una volta tanto, guardi al bene comune e non ai propri interessi. E che i tagli alla Forestale hanno sortito l’effetto di una bomba a orologeria che è scoppiata quando la siccità – e purtroppo le mani losche dell’uomo – hanno colpito volontariamente e verosimilmente per interesse. E’ dopo la bufera che il governatore della Toscana Enrico Rossi dice grazie ma si rende conto – pubblicamente – che “Il sistema degli antincendi boschivi della Regione  ha dimostrato di funzionare, ma può essere migliorato ancora di più lavorando su 3 linee. Primo, costruire un piano di prevenzione forestale pluriennale, combinando il lavoro già fatto con l’allestimento di sentieri frangifuoco. Secondo, continuare con la formazione a migliorare la preparazione già alta del personale dipendente e dei volontari. Terzo, aumentare nella cittadinanza la consapevolezza e la responsabilità dei rischi derivanti da comportamenti sbagliati”.

 

“Tuttavia – ha aggiunto Rossi – l’impegno non può essere solo della Regione. Il passaggio della Forestale ai Carabinieri ha sottratto mezzi e forze altamente qualificate alla prevenzione antincendi. Inoltre, la denuncia dei sindacati, Cgil in particolare, di carenza di organico dei Vigili del Fuoco e di vetustà dei mezzi, aerei e terrestri, richiede un impegno di investimenti da parte del Governo per garantire la sicurezza delle abitazioni e l’incolumità delle persone. “La Toscana – ha continuato il presidente Rossi – ha una dotazione di mezzi aerei sufficienti, avendo a disposizione 11 elicotteri. Credo sia venuto il momento di sapere quali Regioni non si sono adeguatamente dotate del loro sistema aereo antincendio, come ad esempio la Regione Sicilia. Ma quante altre sono nella stessa situazione? Vogliamo saperlo, perché la Regione Toscana ha fatto il suo dovere, ma non può vedersi negare mezzi aerei in momenti di emergenza perché impegnati dalla protezione civile nazionale in altre regioni che invece sono inadempienti. Una volta fatta la verifica delle Regioni inadempienti, si dovrà ordinare loro di mettersi in regola e allo stesso tempo si dovrà dotare adeguatamente la protezione civile nazionale perché non debba lesinare i mezzi in momenti di necessità. “Nelle prossime settimane – ha concluso Rossi – scriveremo alla presidenza del Consiglio, ai Ministeri interessati e ai presidenti delle altre Regioni per fare un punto a livello nazionale e trovare le soluzioni più confacenti. Non è possibile che l’Italia vada a fuoco e non sia attrezzata adeguatamente per far fronte alla siccità e ai suoi effetti più devastanti, come appunto gli incendi”.

E proprio i sindacati Cgil e Cisl di Siena e Grosseto tuonano e ribadiscono che “Non si può più aspettare, serve un piano regionale finalizzato alla tutela della risorsa foresta. Va riaperto il turnover da parte della Regione Toscana con l’inserimento di giovani motivati e formati per svolgere un ruolo positivo di trascinamento del settore e vantaggio di tutta la collettività toscana”.

Perché non è da dimenticare che un ruolo fondamentale viene svolto dagli operai forestali dell’Unione dei Comuni della Toscana, con personale che vanta professionalità ed esperienza in questo tipo di intervento. Queste figure professionali, fortemente legate al territorio, sono il primo presidio di deterrenza per contrastare il triste fenomeno degli incendi boschivi. Purtroppo la figura dell’operaio non viene considerate per quello che di positivo realmente svolge ed allo stesso tempo si sono ridotti a livelli ormai intollerabili i finanziamenti al settore della forestazione. Anche in Toscana il numero di operai forestali si è ridotto drasticamente con ripercussioni negative sui livelli minimi essenziali. Eppure il ruolo della foresta e del bosco sta assumendo un’importanza fondamentale: è determinante per la tutela della biodiversità, è indispensabile per la corretta conservazione delle acque e del suolo, fornisce legname ed è un serbatoio naturale per l’assorbimento del carbonio mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici. Però di questo ci si ricorda solo in presenza di emergenze ambientali quali alluvioni e incendi boschivi; nella pratica comune di tutti i giorni si assiste a continui tagli agli investimenti e al personale.

 

“Grazie a tutti coloro che in queste ore di emergenza sono impegnati sul fronte degli incendi con grande spirito di sacrificio, dedizione e capacità. Se i cittadini avessero potuto vedere il lavoro svolto da queste persone avrebbero avuto motivo di orgoglio per essere cittadini della Toscana e dell’Italia”  aveva concluso il Governatore Rossi in riferimento alle oltre 100 squadre del servizio antincendi boschivi intervenute per spengere i numerosi incendi.

Stia tranquillo, Presidente, tutti noi cittadini siamo fieri del lavoro fatto e di questi uomini. E siamo tutti consapevoli che se l’Italia fa ancora qualcosa di buono è grazie a questi uomini e a molti altri che ogni mattina si svegliano e portano la propria coscienza sempre con sé. Si chiama buon senso, si chiama amore per la propria terra. Nonostante tutto. Quello che spesso, troppo spesso i politici – tutti – dimenticano. Ma le poltrone non potranno reggersi sul nulla ancora a lungo.

 

Katiuscia Vaselli