Che tempo era, ‘maledetta’ primavera…

Siete nervosi, vi sentite stanchi, cambiate spesso umore, avete mille dolori? Niente paura, forse siete solo meteoropatici.

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É arrivata la primavera e con essa repentini cambi di condizioni meteo. Sole e pioggia, freddo e caldo, vento e temporali, la condizione ideale per far insorgere malesseri diffusi a chi è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici improvvisi.
La meteoropatia non è una vera e propria patologia ma un insieme di sintomi e disturbi di natura fisica e psichica come ad esempio la stanchezza cronica, umore basso, insonnia, disturbi digestivi e apatia che si manifestano durante determinati periodi, in concomitanza con i cambiamenti di tempo e di stagione . In particolare la sintomatologia si manifesta in forma acuta quando il cambiamento di tempo è particolarmente rilevante, per esempio si passa bruscamente dal freddo al caldo o viceversa oppure quando vi sono improvvisi temporali o quando si manifestano raffiche di vento molto forti. Nel 10% dei soggetti affetti da questo insieme di disturbi si può trasformare in una vera e propria patologia invalidante.

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Infatti, in marzo e aprile siamo inondati all’improvviso di luce, la durata del giorno aumenta e il tepore é sempre maggiore. Insomma, la natura si risveglia e ci chiede di partecipare, di seguire i suoi frenetici ritmi, di liberare la vitalità e gli istinti primordiali. Mutano i colori, i suoni e gli odori sono più acuti e intorno a noi sembra che tutto si muova più velocemente, in tutto questo probabilmente l’organismo umano reagisce in maniera diversa e alcune persone “crollano”.
La meteoropatia si divide in tre forme del disturbo classificate in base ai sintomi: meteoropatia primaria, secondaria e terziaria.
Sebbene la meteoropatia sia legata alle oscillazioni delle condizioni atmosferiche e riconosca quindi cause e sintomi comuni, essa può essere suddivisa in tre categorie diverse.
Primaria: si definisce così quella meteoropatia che si manifesta con disturbi tipici, come sbalzi di umore, apatia, insonnia e ansia in concomitanza di un importante e repentino cambiamento di tempo. In questa categoria rientrano numerose sindromi come l’anemopatia o sindrome dei venti, la sindrome del periodo temporalesco, che si manifesta quando vi sono violenti ed improvvisi temporali, la sindrome dello scirocco che colpisce i soggetti predisposti ogni qual volta soffia il vento di scirocco, e la sindrome del fronte ciclonico.

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Secondaria: è rappresentata da quell’insieme di sintomi che si riacutizzano durante un cambiamento di tempo e che quindi sono già pre esistenti al cambiamento climatico. Un esempio è il peggioramento degli stati di artrosi, cefalee, nevralgie, coliche e crisi asmatiche o allergiche.
Terziaria: questo tipo rientra nell’ambito delle SAD o disordini affettivi stagionali, ed è quella che più si avvicina a una vera e propria patologia. È caratterizzata da sintomi prevalentemente psichici di tipo depressivo e ansioso che si manifestano quando le giornate iniziano ad allungarsi, in concomitanza soprattutto della primavera.Tali sintomi sono probabilmente da ricondursi ad alterazioni ormonali: uno dei responsabili della sindrome meteoropatica potrebbe essere l’adenoipofisi anteriore, una ghiandola che secerne un ormone, l’ACTH, il quale regola il rilascio di un altro ormone, il cortisolo o ormone dello stress. Alcuni studi hanno messo in evidenza che nei soggetti meteoropatici questo ormone viene prodotto in quantità maggiori divenendo responsabile della comparsa di molti sintomi.L’ACTH inoltre influenza negativamente i livelli di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina, implicata nell’umore, la noradrenalina e l’adrenalina, implicate nella risposta allo stress, e delle endorfine, coinvolte nella risposta al dolore, rendendo in questo modo l’individuo più soggetto a soffrire di disturbi neuropsichici.

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State tranquilli però, quando la stagione assumerà connotati più stabili e più estivi, anche i sintomi dei meteoropatici tenderanno a dissolversi e l’umore tornerà ad essere più stabile.

Gabriele Ruffoli
Associazione Meteorologica Senese

(foto: Gabriele Ruffoli e Simone Cicalini)