Appolloni: “Vogliamo dare risposte concrete alle famiglie”

L’assessore alla sanità Francesca Appolloni illustra i progetti per il futuro

Francesca Appolloni, assessora alla Sanità, Sociale e Politiche della casa ha presentato questa mattina, in un’apposita conferenza stampa tenutasi a Palazzo Berlinghieri, i progetti da inserire nel Dup (Documento Unico di Programmazione). “Quanto proposto in data odierna va ad aggiungersi e non sostituisce le attività già portate avanti dal Comune – ha esordito Appolloni -. A tal proposito mi preme sottolineare che, per l’intero pacchetto di proposte, è stato predisposto un piano di copertura finanziaria già concordato con il dirigente di riferimento, l’Assessore al Bilancio Luciano Fazzi e il Sindaco Luigi De Mossi. Abbiamo cercato di focalizzare l’attenzione sulle problematiche di maggiore rilievo  in modo da dare risposte concrete alle necessità delle famiglie“.

“Già a partire dal prossimo anno – ha aggiunto – e fino al 2021, saranno annullate le rette dei nidi comunali per il terzo figlio. Un sostegno importante, 90mila euro nel triennio, da destinare  alle famiglie numerose per le quali il costo del nido va a sommarsi a tante altre spese, soprattutto nel caso di giovani coppie che, troppo spesso, vivono la precarietà del lavoro con l’impossibilità economica di far accedere i propri figli alle strutture educative”.

Sempre in questo ambito, dal 2020, per i genitori dei piccoli dei nidi e delle scuole dell’infanzia sarà possibile armonizzare i loro tempi di lavoro con l’orario di apertura dei plessi. Questo significa che per tutti coloro che hanno orari lavorativi che si protraggono oltre la normale apertura delle strutture sarà possibile riprendere i bambini in orario prolungato rispetto all’attuale. A partire da questo anno arriva il “bonus bebè” con 10mila euro a disposizione, che poi saliranno a 30mila per il prossimo triennio. Prosegue anche l’attività di abbattimento delle barriere architettoniche. “Un altro progetto di rilievo sul quale stiamo lavorando è quello che porterebbe all’eliminazione del pagamento della Tari (imposta sui rifiuti solidi urbani) per i nuclei familiari con anziani non autosufficienti, disabili e bambini con meno di 6 anni di età. Un risparmio economico che, all’interno della gestione della casa, rappresenta indubbiamente un fattore da non trascurare ma che, richiedendo uno studio preventivo serio, mi obbliga a essere prudente per non ingenerare false aspettative”. Particolare attenzione è rivolta anche al contrasto del disagio giovanile attraverso un progetto incentrato sul tema dell’educazione all’affettività, in sinergia con gli assessorati alle Politiche Giovanili e Pari Opportunità e Servizi all’Infanzia e all’Istruzione, che avrà come obiettivo la (ri)scoperta dell’educazione sentimentale come cura all’aggressività, al bullismo, alla violenza nei rapporti di coppia e tra pari.

Il progetto più innovativo della nuova assessora, tuttavia, è l’affido degli anziani ai familiari. In sintesi: eliminare l’emarginazione sociale che sempre più colpisce questa fascia della popolazione. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di mantenere il più possibile i nostri anziani all’interno del loro nucleo famigliare, allontanando così il ricovero in struttura quando questo, con idonei strumenti economici, può essere superato, o, perlomeno, sospeso temporalmente. Il progetto vede la preziosa collaborazione della Società della Salute e, oltre a quanto già detto, è in grado di creare nuovi posti di lavoro. “I contributi regionali che vanno a integrare le rette delle strutture di assistenza – ha spiegato l’assessora – saranno dirottate sui famigliari che si renderanno disponibili ad assistere il loro congiunto, genitore o parente. In tal modo la persona che si farà carico di questa assistenza riceverà uno stipendio che permetterà al proprio caro di non abbandonare la casa e continuare a ricevere le cure dalla propria famiglia. In molti casi, infatti, il ricovero è dettato da mere esigenze lavorative o economiche che, con questo progetto, possono essere superate”. Nel frattempo sono già in atto fruttuosi rapporti con la Società della Salute e l’USL per la realizzazione della Casa della Salute, il nuovo modello territoriale della sanità che riunirà, in un unico spazio medici di medicina generale e specialisti delle professioni sanitarie.

Il Comune di Siena ha, inoltre, intenzione di aderire quanto prima alla Rete dei Comuni amici della famiglia, così da favorire interventi istituzionali finalizzati allo sviluppo di buone pratiche, di azioni di mutuo aiuto familiare, di percorsi di collaborazione, solidarietà e sostegno reciproco tra le famiglie e avviato un piano di sviluppo per la Rete del Terzo settore rivolto agli anziani.

Ingente il capitolo casa, dove gli interventi puntano a potenziare le politiche ad hoc e la gestione dell’emergenza abitativa e sociale. “Il settore della casa è governato da leggi regionali e proprio per questa ragione ho già preso contatto con l’avvocatura della Regione al fine di valutare come poter dar corso alle nostre proposte”, ha spiegato l’assessora. Nello specifico le linee di intervento individuate nel Dup prevedono di favorire l’accesso alla proprietà della prima casa, anche attraverso patti di futura vendita, incentivando interventi di ristrutturazione e sostituzione edilizia migliorativi della qualità urbana ed architettonica, in un’ottica di riduzione del consumo di suolo e dell’ottimizzazione dello stock edilizio disponibile. Obiettivi da raggiungere attraverso lo sviluppo di politiche di accesso alla casa (alloggi Erp per giovani coppie con obbligo di ristrutturazione in cambio di canone di affitto agevolato e scomputo da eventuale prezzo finale di acquisto; revisione del Regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica con l’adozione del sistema del bando aperto per gli alloggi Erp; censimento, in collaborazione con Siena Casa, di tutti gli immobili di loro gestione predisponendo o aggiornando, per ciascuno, la relativa scheda tecnica (mq., altezze, allacciamenti, impianti, salubrità, stato manutentivo etc.) grazie alla quale evidenziare quanti e quali siano privi di barriere architettoniche per poter essere assegnati a nuclei familiari con persone disabili; verifica del corretto utilizzo del patrimonio Erp da parte degli assegnatari per evitare situazioni di utilizzo senza requisiti, sovra e/o sotto utilizzo ed eventuale applicazione degli strumenti previsti dalla normativa: decadenza, recupero canoni scaduti, cambio alloggio (sia agevolando la mobilità volontaria che applicandola d’ufficio); individuazione di percorsi innovativi, progettati anche con il privato per l’assegnazione di edifici pubblici inutilizzati all’emergenza abitativa e sociale con convenzioni o procedure di evidenza pubblica che favoriscano interventi manutentivi e di autorecupero; sviluppo di politiche di accesso alla casa per soggetti in cerca di una soluzione abitativa alternativa e temporanea, in collaborazione con gli operatori del mercato privato, nelle forme di social housing. Particolare attenzione viene infine destinata alla ricerca dei fondi (regionali, statali ed europei) per incrementare il numero degli alloggi (riservandone una quota percentuale, priva di barriere architettoniche, al mondo della disabilità) e alla concertazione con l’istituzione di un tavolo permanente tra Comune, Siena Casa spa, Organizzazioni Sindacali Confederali di categoria e degli inquilini, Società della Salute, associazioni ed Enti del Terzo Settore che si occupano del tema dell’abitare, Enti Religiosi e grandi possessori di abitazioni per trovare soluzioni concrete all’emergenza abitativa.

Per quanto riguarda il momento attuale, a Siena in media sono disponibili 22 alloggi ogni anno, considerate tutte le possibili forme di edilizia abitativa (alloggi Erp, alloggi a canone concordato, alloggi destinati all’emergenza sociale). Nel periodo 2013-2018 sono stati assegnati 177 alloggi (su 1.659 facenti domanda). Allo scopo di monitorare questa situazione l’assessora ha annunciato “la creazione di una casella di posta elettronica per segnalazioni al Comune di eventuali ipotesi di abuso nell’occupazione di case popolari; infine, per garantire la trasparenza dell’attività amministrativa e consentire ai cittadini una verifica effettiva dei risultati delle politiche abitative adottate, l’intenzione di pubblicare una relazione annuale che riporti i risultati ottenuti nella gestione degli immobili Erp e nell’adozione di eventuali politiche alternative in materia”.