25 aprile e post di Forzoni, è polemica. Piccini: “Brutta storia”, Valentini: “Dichiarazione delirante”

E’ polemica sui social e non solo dopo il post del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Maurizio Forzoni (leggi qui) su 25 aprile, Anpi e XMas. Il post è stato rimosso, ma la bufera politica rimane. Lanciata anche sulla piattaforma change.org una petizione per chiedere al sindaco di Siena “di prendere ufficialmente le distanze dalle dichiarazioni del consigliere Forzoni”, che si invita “a compiere un atto di onestà e, constatata l’incompatibilità del suo ruolo politico in una città che ha libere istituzioni con i suoi ideali nostalgici, rassegnare immediatamente le dimissioni”. Nel frattempo, dopo il botta e risposta in Piazza del Campo di ieri, la Questura di Siena potrebbe monitorare la situazione, anche in vista di un possibile volantinaggio che starebbe preparando Forza Nuova per la giornata di domenica.

“Brutta storia – scrive invece il consigliere comunale Pierluigi Piccini -, la contestazione avvenuta in piazza del Campo e la reazione del sindaco, durante la Festa del 25 aprile. Si celebrava la festa più importante della Repubblica, cosi descritta da don Lorenzo Milani in Lettera ai cappellani militari toscani, 1965: «L’unica guerra giusta (se guerra giusta esiste) che non fosse offesa delle altrui Patrie, ma difesa della nostra, è stata la guerra partigiana. Da un lato c’erano dei civili, dall’altra dei militari. Da un lato soldati che avevano obbedito, dall’altra soldati che avevano obiettato. Quali dei contendenti erano, secondo voi, i “ribelli” e quali “i regolari”? E una nozione che il 25 Aprile e gli occhi che ci servono con i ragazzi e per noi stessi urge chiarire quando si parla di Patria». I fischi al rappresentante massimo delle istituzioni senesi non tengono conto di tutto ciò, ovvero che l’oratore in quell’istante rappresenta le istituzioni, quelle stesse istituzioni e quella democrazia nate, proprio, dalla guerra di Liberazione. Allo stesso tempo il sindaco De Mossi deve essere consapevole che in quel momento non è un cittadino qualsiasi ma rappresenta l’intera collettività, quindi non può, e non deve, cedere alle provocazioni. Da rappresentante degli interessi generali si è fatto parte e non è la prima volta che accade. E siccome ciò è avvenuto, gli sconfitti siamo tutti. Il 25 aprile senese è stato un fallimento, perché la celebrazione si è trasformata in divisione politica, in odio che mina le ragioni profonde del nostro vivere insieme. Il nostro Paese, viceversa, ha bisogno di una memoria condivisa, di una religione civile che ci faccia sentire tutti appartenenti alla stessa storia anche se su posizioni diverse”.

“Brutta cosa – scrive anche il consigliere comunale Bruno Valentini – le contestazioni ai rappresentanti delle istituzioni durante le manifestazioni del 25 aprile, con uno stanco copione che si ripete da anni, in particolare da parte di esponenti del mondo “antagonista” di estrema sinistra che pretenderebbero il monopolio della “purezza” antifascista. Anche quest’anno si sono ripetuti, da Roma a Udine, da Verona a Terni, a
Milano contro il parlamentare Pd Fiano, a Grosseto ed anche a Siena, contro il Sindaco De Mossi, che ha poi perso la calma, ingaggiando un duello verbale contro una parte della piazza. I fischi e le grida sguaiate contro De Mossi sono stati un errore, perchè il 25 aprile deve unire e non
dividere, perchè è la Festa di tutti, con l’eccezione dei neo-fascisti. Sia
durante che subito dopo la Resistenza, l’obiettivo fu infatti quello di
cercare l’unità più larga possibile intorno ai valori fondanti della
nascente democrazia. Questo insegnamento va rammentato e rilanciato anche oggi, nonostante le provocazioni del Ministro Salvini e di quei sindaci
leghisti e di destra che non vanno o rigettano le manifestazioni del 25
aprile. A proposito di senso della responsabilità, oggi il consigliere
comunale Maurizio Forzoni, capogruppo del partito Fratelli d’Italia, ha
condiviso una dichiarazione delirante contro l’Anpi ed i partigiani,
inneggiando alla fascistissima Repubblica Sociale Italiana di Salò  ed alla
Decima Mas comandata da Junio Valerio Boghese, passato alla storia per il
tentativo di Colpo di Stato del 1970. Questo consigliere dovrebbe sapere
che al Comune di Siena vige uno Statuto che sancisce il divieto di condotte
riconducibili al fascismo nonchè un recente regolamento approvato
all’unanimità che concede gli spazi pubblici solo a coloro che si impegnano
a non svolgere attività riconducibili all’apologia del fascismo. Se non
glielo ricorderà la Magistratura, spero glielo rammenti il Presidente del
Consiglio Comunale Falorni. Ma soprattutto spero che ne tragga le conseguenze il Sindaco De Mossi, che ha attribuito al consigliere Forzoni
un incarico ad hoc sul Bando Periferie, ovvero una delega. fiduciaria. Per
dare maggior forza alla sua reazione indignata contro chi ieri lo ha
ingiustamente fischiato, a De Mossi non resta altro che chiedere a Forzoni
il ritiro di quella aberrante dichiarazione oppure di ritirargli la
delega”.