2012: l’ondata di freddo e neve più importante dal 1985

Sono trascorsi esattamente 5 anni dall’inizio dell’ondata di aria fredda più importante sulla nostra città dal lontano 1985. Vi racconteremo con gli occhi di un appassionato di meteorologia , tralasciando tutti gli aspetti più tecnici, andando a mettere in primo piano le emozioni e le sensazioni.

Sono le 7 del 31 gennaio e suona la sveglia, dopo giornate e nottate passate in bianco a guardare ogni singolo aggiornamento delle mappe previsionali è arrivato finalmente il giorno tanto atteso e c’è tanta speranza per vedere qualche cosa di bello. Il caffè caldo mi risveglia mentre scruto il cielo ancora terso. Il termometro segna -4°, l’aria sembra quella delle grandi occasioni. Mi vesto ed esco per andare a lavoro. Sarà impossibile concentrarsi e rispondere a tutti i colleghi che mi porranno la fatidica domanda… “oh bernacchino! che fa neviha??”. Arrivato a lavoro capisco che sarà una giornata di sofferenza.
Sono circa le 11 e con gli occhi perennemente rivolti al cielo osservo le prime velature arrivare da ovest. Ci siamo! L’avanguardia della perturbazione che porterà la neve su Siena è lì, ad un passo.

Infatti verso le 13 intravedo qualche cosa di particolare… ma quelli che vedo sono fiocchi di neve!
Non me li sto sognando. La temperatura oscilla tra i +3.5° e i +4°. Ancora non ci siamo… So benissimo che il peggioramento vero e proprio è atteso solo per la sera, ma questi primi fiocchi e le temperature ancora altine non mi fanno stare tranquillo. La neve su Siena è spesso un meraviglioso gioco ad incastro tra precipitazioni e temperature al limite. Stavolta non dovremmo avere problemi ma l’ ansia e la scaramanzia a momenti, prendono il sopravvento.
Dopo pranzo preso dalla frenesia da neve salgo in macchina e prendo la strada verso Molli. Voglio vedere se a 600 metri di altitudine nevica e soprattutto che temperature ci sono. Arrivato in cima alla Montagnola piazzo il mio termometrino portatile sul muretto del cimitero e aspetto. L’attesa è spasmodica, il termometro scende e io lentamente mi congelo investito da questo ventaccio di grecale. Ogni tanto fiocca in modo più convinto e in orizzontale per il forte vento. Il termometro scende fino a +0.2°. Per ora basta così. Tremante, torno a casa a scaldarmi.


Sono le 17:15 ed io sono alla quindicesima sigaretta giornaliera, quasi ad invocare 15 centimetri di neve nella prossima nottata. Su Siena continua a fioccare e il termometro scende a +1°. Non resisto alla tentazione di prendere il PC e controllare le immagini satellitari, nonostante mi fossi ripromesso di staccare completamente. Sono fiocchi piccoli e radi, un po’ bagnati. In ansia totale, sento la pressione di colleghi, amici e familiari, vedo le loro facce, i loro sorrisini, ma mi sbilancio. “Entro domattina quei cavolo di 15-20 cm ricopriranno Siena”, penso dentro di me. Tocco ferro e anche qualcos’ altro e incrocio le dita.
In tarda serata la nevicata intensifica improvvisamente e sorprendentemente. L’aspettavo alle 22 ma sembra voler far sul serio. Scende la temperatura. Ora è vicina allo zero, ma l’ umidità è salita. Le macchine si imbiancano e il cuore batte forte forte, sono un fuoco dentro mentre all’esterno mi mostro calmo, quasi apatico. Non ci sono per nessuno!
Verso le 20:00 salgo nuovamente in macchina e vado di nuovo a Molli. Fiocca bene e siamo a -1°. Un velo di neve copre già tutto. Solamente 1/2 cm, ma il bello dovrà arrivare nelle prossime ore. Torno a casa felice.
Verso le 22:30 sorseggio una birretta al pub con un amico, cerco di distrarmi un po ma il pensiero è fisso e costante. Ho scelto furbescamente una postazione che mi permette di vedere il lampione sulla strada antistante. Fingo di ascoltare interessato il mio interlocutore. Capisco di star veramente male, quando mi accorgo solo dopo una mezz’ora delle dolci curve della cameriera che mi distraggono solo per qualche secondo.
Si volta verso di me e mi giro verso la finestra, grattandomi la testa, facendo finto di nulla e poi….
Sogno o son desto! Quelli son fiocchi. Fiocchi veri, grossi. Quella è una bufera!Trangugio la birra e preso dall’entusiasmo, invito il mio amico ad uscire dal pub. Nel giro di 5/10 minuti l’ atmosfera è completamente cambiata. Tutto bianco! L’ accumulo di neve cresce a vista d’ occhio. “Si fa 20 cm caro mio, si fa 20 cm!” Urlo nel silenzio sotto quei fazzoletti bianchi che scendono lenti dal cielo.
Nevica che è una meraviglia. Il silenzio è irreale fuori dalla finestra di casa mia non passa una macchina, se non un gruppo di ragazzi con il quad che si divertono sulla neve, che ormai raggiunge i 10 cm di spessore al suolo. Un mezzo spazzaneve crea dei cumuli piuttosto alti sul bordo strada e la temperatura è ormai sottozero e in pochi minuti l’ asfalto è di nuovo bianco. Vado a letto felice, godendomi gli ultimi fiocchi, già soddisfatto.
Il nostro viaggio nel ricordo del febbraio 2012 riparte dalla giornata clou. Quel 1 Febbraio 2012 che rimarrà nella storia meteo senese, ma sopratutto nei cuori di tutti gli appassionati di meteorologia. Specie per i più giovani che non avendo vissuto il gennaio 1985 per la prima volta potevano assaporare un ondata di gelo e neve paragonabile a quelle storiche del secolo scorso. 
Alle 6 suona la sveglia e dal silenzio irreale, ovattato, che percepisco all’esterno della stanza, capisco che non era un sogno! Corro alla finestra ed è tutto bianco, ancora più bianco di come l’ avevo lasciato. La neve adesso sfiora quasi i 15 cm e gli alberi sono carichi di neve. Si distingue a malapena il marciapiede dalla strada! La nevicata prosegue ad intensità intermittente. Prima è una bufera ventata con fiocchi piccoli, poi la neve sembra calare di intensità ma in mezzo ai fiocchini radi spuntano fiocchi via via più grandi che scendono più dolcemente quando il vento si placa. Rapidamente faccio colazione e poi esco. I clienti disdicono gli appuntamenti, l’ ufficio rimane chiuso e mi godo la giornata.
Dopo due ore di neve a intensità variabile, il cielo sembra richiudersi e assume un colore quasi giallo ocra. Forse non è finita qui. La temperatura oscilla attorno allo zero e ad un certo punto vedo sparire tutti i punti di riferimento in lontananza. Case, palazzi, colline. Il vento si calma e tra i fiocchi piccoli e radi spunta qualche fazzoletto. Tempo pochi minuti e una nevicata a larghe falde investe tutta la città! Ogni tanto passa una macchina, dotata di catene, qualche mezzo pubblico e qualche mezzo spazzaneve.

La città è presa d’ assalto da ragazzi e ragazze, tanti bambini che creano pupazzi, scivolano coi sacchi neri o fanno semplicemente a pallate. Dentro le mura per la prima volta vedo vie e vicoli completamente ricoperti dalla neve, come nella nevicata del ’91 e dell’ 85! Sembra di vivere in un sogno. 
L’ altezza del manto nevoso continua a salire a vista d’ occhio e nel giro di un’ora altri 5 cm ricoprono la città!
A metà mattinata la nevicata inizia man mano a perdere d’intensità. I 20 cm che mancavano da più di 20 anni ormai sono stati superati da un pezzo. In molte zone ci avviciniamo ai 25 cm, localmente di più. Punto senza mezzi termini ai 30 cm. Voglio troppo? Naaaaa…. Non è mai troppa, ma sopratutto quando ricapiterà un occasione del genere?
Purtroppo all’ora di pranzo come temevo la nevicata è finita. Lo sapevo ormai da ore, ma la speranza che durasse più del previsto era forte. Il sole fa capolino tra le prime schiarite ed illumina un paesaggio fiabesco. Cominciano ad arrivare messaggi su messaggi: “a Vico Alto dicano 28 cm, mentre più giù sotto i 200 mt appena la metà” , chissà se è vero? Non resisto prendo la macchina e parto. Come sempre direzione Montagnola. A farmi compagnia un collega di lavoro, matto come me per la neve.


Il viaggio verso Tegoia è una gioia per gli occhi. Neve, neve ovunque.. e tanta.. Nelle zone più basse non si scende sotto i 15 cm ma già a Sovicille siamo sopra i 20/22 cm. Fatta la rotonda vicino al vecchio cimitero si sale ancora, non meno di 25 cm. La strada già pulitissima permette di salire verso i 500 mt di Tegoia senza problemi, ma prima facciamo qualche pit stop per misurare il manto nevoso. Eh si, mi sono portato dietro il metro. Piccole pazzie di un meteoappassionato.


Arrivati a Tegoia dove ci danno il benvenuto non meno di 35/40 cm lasciamo la macchina al bivio per Cerbaia e via a piedi direzione Molli. La strada sembra un lunghissimo tunnel con le fronde degli alberi che chiusi in una cupola ci accompagnano. Ogni tanto qualche ramo lascia cadere la propria mole di neve su di noi, infradiciandoci tutti. La strada asfaltata lascia spazio a quella sterrata. Le case e l’odore del fumo che esce dai camini lasciano spazio ai boschi di castagni. Qui ancora nessuno ha provato a passare con la macchina. Il silenzio ovattato che stamani sentivo in città è nulla rispetto a questo. La strada inizia a salire e camminare in questo manto di neve inizia ad essere davvero difficoltoso. All’improvviso alle spalle sentiamo un rumore. Qualche temerario sta provando a salire con una jeep ma la neve è troppa, si avanza solo a piedi.
Dopo più di un ora di camminata usciamo dal castagneto e i primi prati del poggio di Molli si stagliano davanti a noi. La spessa coltre nevosa copre tutto uniformemente. Ci fermiamo a riprendere fiato e ad ammirare lo spettacolo. Non sarei mai andato via da li, da quei 50 cm di neve che per tanto tempo ho sognato. Ma i minuti corrono e il sole sta calando. Meglio rimettersi in marcia verso la macchina, non prima di essersi rotolati in quel mare bianco e soffice.
A casa sotto una bella doccia calda ripenso a questa giornata. Ripenso alle giornate passate chino sul pc a guardare tutti i modelli, da GFS a ECMWF passando anche da GEM O JMA che non si sa mai magari per una volta ci prendono. Ore passate a cercare uno spiraglio per la nevicata perfetta, per quella configurazione che possa finalmente farmi vivere il mio personale gennaio 1985, cosi tanto chiacchierato da chi l’ha vissuto. Ore a sognare ed immaginare. Ora sotto quella doccia calda mi accorgo che anche io lo potrò raccontare. Il mio personale FEBBRAIO 2012.

Meteo Siena 24
Associazione Meteorologica Senese

 

foto: Gabriele Ruffoli