Vendita immobili: il Comune vuole incassare otto milioni di euro

Sono diciotto i lotti, tra immobili e terreni di proprietà comunale, che saranno dismessi per un valore totale di oltre 8 milioni di euro. L’elenco è stato approvato dal Consiglio Comunale che ha dato il via libera al nuovo Piano delle alienazioni già illustrato in Commissione dall’assessore al Bilancio Luciano Fazzi.

“Si è reso necessario aggiornare l’elenco degli immobili da dismettere, togliendo quelli che sono stati alienati nel corso del biennio 2017-18 e adeguare i valori in base a quanto stabilito dall’Osservatorio del mercato immobiliare. Un atto essenziale al Bilancio preventivo e alla necessità di individuare quante risorse possono essere disponibili”, ha spiegato il sindaco Luigi De Mossi. “L’inserimento dei beni immobili nel piano delle alienazioni qualifica il patrimonio dell’Ente come disponibile e, pertanto destinabile alla vendita o all’eventuale conferimento in un fondo immobiliare, della cui costituzione l’Amministrazione sta valutando l’opportunità, soprattutto per alcuni immobili”.

Inserita un’area di proprietà comunale in via Nino Bixio, da frazionare, che sarà dismessa dopo una riqualificazione per un valore di 443mila euro.L’ammontare totale delle alienazioni, a base d’asta, prevede un introito per le casse comunali pari a 8.178.327 euro.

Di seguito l’elenco di immobili e terreni previsti nel piano delle alienazioni. Fabbricati in strada di Pieve a Bozzone (314.000 euro), locale commerciale in via del Poggio (59.500 euro), abitazione in via della Sapienza (280.000 euro), area ex Gas-Int (1.440.000 euro), abitazione in via del Giglio (225.200 euro), magazzino in via Salicotto (10.000 euro), magazzino in via Buozzi (19.500 euro), porzioni di terreno in via Girolamo Gigli (nove aree con prezzi che variano da 959 a 17.758 euro), locale in via San Marco (53.000 euro), ex Campo Sportivo a Porta Ovile (78.000 euro), immobile al Fosso di Sant’Ansano (diviso in due fabbricati rispettivamente 62.000 e 54.000 euro), complesso immobiliare Monna Agnese (4.656.000 euro), terreni in via Fontebenedetta (porzione A 4.340 euro e porzione B 3.875 euro), terreno in via Mameli (10.530 euro), terreno in via Bernardo Tolomei (19.800 euro), fabbricato in via Fiorentina (360.000 euro), area ex magazzini comunali in via Nino Bixio (443.000 euro), magazzino in via del Giglio (4.800 euro).

Su questo tema arriva l’approvazione anche del movimento “Per Siena”.
“La creazione di un fondo immobiliare – si legge in una nota – ad apporto pubblico sarà un progetto fondamentale del Comune di Siena: la maggioranza ha fatto propria la proposta del Movimento Per Siena. Sarà, dunque, attivato uno strumento innovativo, che consente di utilizzare gli immobili come leva finanziaria, grazie anche ad obbligatori sostegni economici statali. In pratica, l’apporto di un immobile al fondo comporta un finanziamento diretto, pari alla metà del valore, da parte della Cassa depositi e prestiti. Questa messa a reddito del patrimonio immobiliare può generare sinergie operative, persino con finalità culturale o sociali, oltre ovviamente alla finalità principale, ovvero un recupero a fini economici, o abitativi, pensando anche a un ritorno dei senesi in città”. “Il fondo immobiliare – ha osservato Pierluigi Piccini in Consiglio comunale – sarà un volano per l’economia locale, darà autonomia finanziaria al Comune. Di fatto, con i dovuti distinguo, sarà un sorta di piccola banca”. “La delibera sull’alienazione dei beni immobiliari – si legge ancora -, quindi, va intesa come una normale prassi di messa a bilancio di un valore economico. Così, secondo il sindaco, va intesa la delibera sulle dismissioni del patrimonio immobiliare inutilizzato, in gran parte da destinare al futuro fondo. Quanto agli immobili destinati ai servizi, ci sono emergenze da affrontare come quella della scuola Monna Agnese“. “In casi come questo – ha aggiunto Piccini – occorre un accordo con la Provincia, proprietaria dell’immobile”. I fondi immobiliari, tra l’altro, possono essere “aperti”, coinvolgendo altri enti pubblici o il Monte dei Paschi, non solo il Comune. Le opportunità, come si vede, sono ampie, per un progetto che può fare la differenza per uno sviluppo dell’economia cittadina. Intanto sono partite esperienze interessati sui fondi ad apporto pubblico, come quella del Comune di Venezia.

Sempre su questo argomento, da registrare il commento dell’ex sidnaco Bruno Valentini. “Schiaffo della maggioranza all’Università per Stranieri – scrive Valentini su Facebook -. È stato bocciato un mio emendamento per togliere dall’elenco degli immobili da vendere gli ex Magazzini Comunali in via Nino Bixio (in realtà nella strada laterale del Passaggio di Doccino). Quell’immobile era strategico per consentire all’Università per Stranieri una nuova biblioteca e sale di studio, che avrebbero ampliato la possibilità di offerta didattica e quindi di accoglienza di nuovi studenti. L’ipotesi era di utilizzare le risorse del Bando Periferie per demolirlo e ristrutturarlo (secondo un progetto concordato con Unistrasi) per poi darlo in affitto all’ Università, con possibilità di utilizzo anche esterno, come luogo per studiare ed anche di incontri culturali. Lo slittamento al 2020 del Bando Periferie (grave danno arrecato al Comune di Siena da un Governo presunto “amico”) ha indotto la Giunta ad inserire l’immobile fra quelli da vendere, senza quindi alcuna sicurezza sulla destinazione finale. Ci saranno appetiti non dichiarati su quell’immobile vicino alle mura cittadine? Quello che è certo è che una grande opportunità di far crescere l’offerta dell’ Università per Stranieri viene gettata alle ortiche”.