Tassi di interessi invariati, il mio mutuo è ancora conveniente?

Fino alla prossima estate i tassi di interesse rimarranno invariati come comunicato da Draghi; siamo ancora in tempo per valutare se ci conviene quanto stiamo pagando per il nostro mutuo?

Prevedere quando esattamente usciremo dai minimi storici dei tassi è un’operazione difficile anche per gli esperti, ma approfittare dell’attuale situazione è ancora possibile. Anche per acquistare casa, visto che i prezzi delle abitazioni preferite dalle famiglie italiane hanno registrato una nuova leggera flessione nel quarto trimestre 2017. 

L’operazione di mutuo ci accompagna per un tempo lungo, in genere; monitorare convenienza e nuove opportunità, adattando costantemente la nostra esigenza finanziaria ai cambiamenti familiari o personali che possono intervenire, si traduce in risparmio reale da dirigere altrove.

Per intenderci se volessimo sostituire il mutuo esistente, viaggiamo su offerte che applicano un tasso fisso a 20 anni intorno all’1,40% e un tasso variabile a 3 mesi intorno allo 0,50%. Si tratta semplicemente di fare una surroga, cambiare idea, in applicazione dell’art. 120 quater del Testo Unico Bancario, che prevede portabilità presso un altro istituto finanziario, gratuità, facilitazione nel passaggio e mantenimento dei benefici fiscali a favore dei consumatori. Condizione imprescindibile, però, stesso importo erogato.

Per prima cosa occorrerà analizzare la situazione esistente, se abbiamo stipulato con tasso fisso o variabile e quale sia la differenza di rata applicando lo stesso parametro per la durata del debito residuo restante, rispondendo alla semplice domanda: “Quanto sto pagando rispetto al tasso attuale?”.

In secondo luogo, confronteremo l’alternativa di tasso, se è opportuno passare da un variabile a un fisso e, viceversa. Le preferenze degli italiani negli ultimi mesi sono state aggiudicarsi il tasso fisso, ancora vantaggioso rispetto al passato, senza il rischio di doverci ripensare in futuro.

Terzo aspetto: sono nella condizione di voler ridurre l’importo delle singole rate o di poterle aumentare. Ciò dipenderà dalla durata. Se allungherò la durata, diminuirà l’importo ma in totale pagherò più interessi passivi. In alternativa, se la diminuirò avrò una rata più alta, ma minori interessi da pagare ed estinguerò il mutuo prima.

Oltre alla surroga, possiamo valutare le operazioni di sostituzione o di rinegoziazione del mutuo esistente. 

Con la sostituzione si può chiedere anche un importo più alto, ma pagheremo gli eventuali costi di estinzione del vecchio mutuo e quelli di attivazione del nuovo. Nel caso della rinegoziazione, invece, si tratterà di ricontrattare le condizioni del mutuo in essere con la stessa banca, cercando di ottenere un miglioramento delle spese applicate, del tasso, dello spread e della durata.

Sull’importo, anticipando una parte del capitale da rimborsare, diminuiremo la rata e gli interessi; aumentando l’importo, avremo la possibilità di accedere a nuova liquidità a un costo più basso di quello applicabile a un normale finanziamento.

Facciamo i conti, ne vale la pena.

Maria Luisa Visione