Risparmiare non basta: il budgeting e l’educazione finanziaria 

Risparmiare non basta: il budgeting e l’educazione finanziaria

Come evidenzia la ricerca internazionale, governare correttamente la situazione economica e patrimoniale può incrementare tendenzialmente la ricchezza del 20%. Il pensiero comune è che si risparmia per affrontare imprevisti, evitare rischi di mercato, costituire un lascito agli eredi. Nel 2014 (relazione annuale Banca d’Italia) i consumi degli italiani erano inferiori al 2007 di circa l’8% e, anche se la ricchezza rispetto al reddito disponibile risultava stabile (grazie alla rivalutazione delle attività finanziarie), la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici nel quarto trimestre del 2015 è stata dell’8,1% – dati Istat -; mentre, nel 2013, la popolazione al di sotto della soglia di povertà assoluta ha raggiunto in Italia il 10%. Tuttavia, l’attitudine ad incrementare la ricchezza non consiste solo nella capacità di mettere da parte i soldi. E’ determinante adottare comportamenti specifici: agire attivamente i consumi, impostare sistemi di controllo della spesa, dedicare tempo allo sviluppo di piani di gestione delle risorse. Per assumere decisioni di consumo consapevoli occorre: quantificare il patrimonio al netto della situazione debitoria; definire annualmente consumi, redditi e risparmi; valutare il grado di stabilità presente e futuro. L’azione funzionale al controllo dell’equilibrio economico è imparare a fare budgeting.

La corretta sequenza del budgeting

  1. Definire il consuntivo del conto economico dell’ultimo anno (entrate e uscite);
  2. Classificare i consumi in “essenziali” e “non essenziali” (non necessari);
  3. Quantificare preventivamente il conto economico dell’anno corrente;
  4. Sviluppare le voci previsionali di entrate e uscite ripartendole per mensilità, evidenziando risparmio positivo, risparmio negativo e fabbisogno di liquidità;
  5. Controllare mensilmente il piano programmato di consumo e risparmio (consuntivo) per apportare eventuali correttivi.

La massimizzazione del risparmio

La crisi ha cambiato profondamente le nostre abitudini di spesa: lo spreco è un disvalore; si compra ciò che è necessario rimandando spese voluttuarie agli sconti di fine stagione; si spende meno, però si spende meglio. Ridurre i consumi non comporta necessariamente cambiare il tenore di vita ma, spesso, realizza una razionalizzazione delle risorse e l’educazione ad acquisti mirati nel tempo. Imparare a redigere il proprio bilancio (conto economico e stato patrimoniale) è il punto di partenza in un percorso educativo nel quale i cittadini vogliono sviluppare le abilità per governare correttamente le proprie risorse e ottenere esiti migliori. Quantificando dettagliatamente tutte le voci del conto economico, entrate e uscite, dalla differenza, si potrà stabilire un obiettivo di risparmio concreto e decidere se incrementare i redditi (derivanti da lavoro, da immobili, da capitale finanziario) e/o ridurre i consumi. Nello step successivo è necessario finalizzare il risparmio liberato agli obiettivi, organizzati in ordine di prorità. Il budgeting, strumento a prima vista complicato, grazie alla tecnologia diventa accessibile. Infatti, la maggior parte delle voci vengono ormai registrate e archiviate automaticamente attraverso le funzioni presenti nei conti on line e possono, con la guida di un consulente, essere una scelta non casuale, ma consapevole e funzionale ai bisogni. Generando, di conseguenza, benessere economico e finanziario.

Maria Luisa Visione