L’economia senese in leggera ripresa, ma persistono alcune difficoltà

Il “Rapporto economico 2017”, redatto dalla Camera di Commercio di Siena, analizza lo stato di salute dell’economia senese

Nella provincia di Siena diminuisce la disoccupazione e salgono la produzione industriale e le presenze turistiche. Al contempo, gli stranieri spendono meno quando vistano le nostre terre e aumenta, nel senese, il ricorso alla cassa integrazione. E’ quanto emerge dall’analisi della Camera di Commercio di Siena sulle fonti economiche e statistiche di propria elaborazione, raccolte nel  volume “Rapporto economico 2017”.

Le stime provvisorie del valore aggiunto provinciale indicano un aumento dell’1,8% nel corso del 2016 per un ammontare complessivo di 7.459 milioni di euro. Tale tendenza positiva è confermata anche nella componente pro capite che raggiunge la cifra di 27.765 euro, una delle più alte della Regione.

Nel comparto industriale, è possibile vedere la produzione annuale aumentare dell’8,6% e il fatturato del 9,2%: in entrambi i casi le percentuali si collocano al di sopra delle medie regionali che sono in aumento rispettivamente del 2,6% e del 3,2%.

La spinta economica parte dai consumi interni e dai mercati esteri che continuano a manifestare segnali di forte vivacità, come confermato dai flussi commerciali del nostro territorio che  risultano migliori delle dinamiche regionali e nazionali. Diminuiscono le importazioni che si attestano a 491 milioni di euro, crescono le esportazioni a 1.331 milioni di euro e il saldo commerciale a 839 milioni di euro. In termini di variazioni tendenziali, il 2016 ha chiuso con l’export che aumenta del 3,1% e il saldo commerciale del 12,7%.

Per quanto riguarda il turismo, nel 2016, un milione di visitatori stranieri (1.012.000) ha pernottato in provincia di Siena con un incremento del 4,2% su base annua. I pernottamenti dei visitatori stranieri sono 4.495.000 con un aumento annuo dell’8,0%. Purtroppo registra un calo del 12% la spesa dei visitatori stranieri che ammonta ai 389 milioni di euro, confermando una tendenza già riscontrata negli ultimi anni.

Il tessuto imprenditoriale, al 31.12.2016, registra uno stock di imprese pari a 28.977 unità, inferiore di 82 unità rispetto al 2015. Calano gli imprenditori e continua la crescita dell’imprenditoria straniera che costituisce il 7,3% del totale. Le imprese giovani sono l’8,5%, contro una media regionale e nazionale rispettivamente del 9,1% e del 10,0%. Aumenta di 0,2 punti percentuale l’incidenza delle donne imprenditrici, il cui  contingente raggiunge le 14.892 unità, sul totale di 48.589 imprenditori.

Buone notizie arrivano dal fronte occupazionale. Gli occupati al 31.12.2016 sono 116.166, in aumento di 1.875 unità, rispetto al 2015, con una aumento del tasso di occupazione e riduzione del tasso di disoccupazione che si attestano rispettivamente al 67,9% e al 9,1%. La disoccupazione femminile scende di 0,7 punti percentuale e quella maschile di 0,9 punti percentuale. La disoccupazione giovanile under 24 anni cala di 4,8 punti percentuale.

Una nota finale sul sistema creditizio locale: da un lato troviamo gli impieghi in flessione del 2,5% e dall’altro i depositi in aumento dell’1,7%, accompagnati da un ulteriore incremento del rapporto tra sofferenze e impieghi (15,3%).