Il factoring per far crescere le imprese

IL FACTORING PER MIGLIORARE IL CIRCOLANTE E CONSENTIRE UNA CRESCITA DIMENSIONALE DELLE IMPRESE

Un sistema pratico di finanziamento (factoring) per le aziende che vantano crediti verso la pubblica amministrazione.

COSA SONO I CREDITI CERTIFICATI?

Per favorire lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione, quest’ultima è tenuta a certificare, su esplicita richiesta del fornitore, le fatture relative ai soli crediti commerciali (n.b.: non sono certificabili eventuali interessi moratori).

Questo procedimento è totalmente gratuito e gestito tramite la piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti (PCC) del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) accessibile al seguente indirizzo web:

certificazione crediti.mef.gov.it

QUALI AZIENDE POSSONO RICHIEDERE LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI?

Le aziende che possono presentare la richiesta di certificazione sono:

  • Imprese individuali
  • Società di persone
  • Società di capitali

QUALI CREDITI POSSONO ESSERE CERTIFICATI?

I crediti per i quali è possibile richiedere la certificazione sono i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, vantati nei confronti di una Pubblica Amministrazione.

Nello specifico possono essere quindi certificati tutti i crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali vantati dalle imprese nei confronti di una Pubblica Amministrazione.

A CHI È POSSIBILE RICHIEDERE LA CERTIFICAZIONE DEL CREDITO?

La certificazione del credito può essere presentata ai seguenti Enti della Pubblica Amministrazione:

  • Amministrazioni statali, centrali e periferiche, inclusi istituti e scuole di ogni ordine e grado, istituzioni educative e istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), soprintendenze per i beni culturali (anche dotate di autonomia gestionale) e istituti dotati di autonomia speciale;
  • Regioni e province autonome;
  • Enti locali (comuni, province, città metropolitane, comunità montane, comunità isolane e unioni di comuni);
  • Enti del Servizio Sanitario Nazionale (aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, anche se trasformati in fondazioni, aziende ospedaliere universitarie integrate con il Servizio Sanitario Nazionale e gli istituti zooprofilattici);
  • Enti pubblici nazionali;
  • Altre Pubbliche Amministrazioni quali aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, università, istituti autonomi case popolari, enti pubblici non economici regionali e locali, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni e agenzie.

Non possono essere oggetto di certificazione i crediti vantati verso le seguenti controparti:

  • Organi costituzionali e a rilevanza costituzionale, in virtù della speciale autonomia di cui gli stessi sono dotati;
  • Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, in considerazione del loro ambito di operatività a livello territoriale;
  • Gli Enti pubblici economici, in ragione del loro assoggettamento al regime giuridico privatistico, gli Enti ed organismi di diritto privato;
  • Enti locali commissariati, neanche in relazione a crediti sorti prima del commissariamento o rientranti nella gestione commissariale;
  • Enti locali commissariati per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso;
  • Enti del Servizio Sanitario delle Regioni sottoposte ai piani di rientro dai disavanzi sanitari, ovvero a programmi operativi di prosecuzione degli stessi, se nell’ambito di detti piani o di detti programmi sono previste operazioni relative al debito (le regioni sottoposte al piano di rientro dal deficit sanitario sono indicate sul sito del Ministero della Salute all’indirizzo:

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?area=pianiRientro);

  • Enti strumentali;
  • Società a partecipazione pubblica.

QUALI REQUISITI BISOGNA AVERE PER RICHIEDERE LA CERTIFICAZIONE DEL CREDITO?

Non servono particolari requisiti se non la registrazione al portale MEF.

Sarà necessario prima accreditarsi all’interno della Piattaforma comunicando i dati personali ed il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

I soggetti che possono accreditarsi sono il Titolare del credito oppure un suo delegato.

COSA SI INTENDE PER TITOLARE DEL CREDITO?

Il titolare del credito è individuato nel creditore, ovvero colui che vanta un credito verso la Pubblica Amministrazione. Per le società il titolare del credito che dovrà accreditarsi in Piattaforma è individuato nel legale rappresentante.

Il titolare del credito può delegare altre persone ad operare per il proprio conto, ovvero per l’accreditamento in Piattaforma. Ad esempio il Titolare del Credito può delegare nello specifico il proprio commercialista. In quest’ultimo caso, per perfezionare l’accreditamento, è necessario che il titolare del credito consegni alla persona delegata le credenziali che in fase di registrazione vengono inviate dal Sistema alla PEC.

COME CI SI ACCREDITA ALLA PIATTAFORMA MEF?

Collegandosi al link http://certificazionecrediti.mef.gov.it/CertificazioneCredito/home.xhtml, è possibile accedere alla home page della Piattaforma del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Cliccando su “Registrazione” nella sezione creditori, è possibile iniziare la procedura guidata per l’accredito all’interno della Piattaforma.

È necessario poi rilasciare la dichiarazione preventiva per poter proseguire l’iter.

Nella prima fase di registrazione è necessario inserire il codice fiscale dell’impresa: verranno caricati in automatico i dati presenti sul Registro delle Imprese.

Nella fase “dati richiedente” è necessario che vengano compilati tutti i dati del legale rappresentante dell’impresa o suo delegato che opererà in Piattaforma. Sarà necessario selezionare sulla dichiarazione di possesso di certificato di firma digitale.

Nella fase “Allegati”, è necessario allegare il modulo di autodichiarazione che deve essere preventivamente scaricato e firmato, e  il documento di identità del richiedente. Inoltrare infine la richiesta e rimanere in attesa di credenziali di accesso, che verranno inviate a mezzo e-mail, e codice di attivazione, che verrà trasmesso con SMS al numero di cellulare indicato.

COME RICHIEDERE UNA CERTIFICAZIONE?

La procedura è molto semplice.

Tutti i dati sono già presenti nella piattaforma, basterà semplicemente:

  1. Inserire il Codice Fiscale della Pubblica Amministrazione
  2. Selezionare le fatture
  3. Confermare la richiesta

Più nel dettaglio il creditore, dopo aver effettuato la registrazione, potrà presentare la sua richiesta di certificazione del credito tramite la piattaforma.

Grazie ad un modulo parzialmente precompilato con le informazioni precedentemente inserite in fase di registrazione, il richiedente dovrà compilare la richiesta indicando:

  1. La Pubblica Amministrazione a cui vuole richiedere la certificazione
  2. Il dettaglio delle fatture relative al credito
  3. La sottoscrizione delle dichiarazione previste dalla normativa

COSA SUCCEDE DOPO?

La Pubblica Amministrazione risponderà entro 30 giorni e il responso potrà essere:

  • positivo;
  • negativo, con la motivazione del diniego.

Nel caso di responso POSITIVO la Pubblica Amministrazione provvede a rilasciare la certificazione per il credito oggetto di precedente istanza. Una volta rilasciata la certificazione, verrà ricevuta la notifica via e-mail (PEC).

Nel caso di responso NEGATIVO (anche in questo caso verrà ricevuta la notifica via PEC), l’azienda potrà comunque valutare altre soluzioni di anticipo del credito commerciale proposte da Banca IFIS Impresa.

COSA PUÒ FARE L’AZIENDA UNA VOLTA CERTIFICATO IL CREDITO?

Il creditore, ottenuta la certificazione, può quindi contattare la banca o la società di factoring per richiedere una cessione del credito ovvero per ottenere un’anticipazione a valere sullo stesso, senza ricorrere al notaio.

COME FUNZIONA LA CESSIONE?

Per procedere alle operazioni di cessione sarà necessario da parte della cliente fornire copia della certificazione rilasciata dalla Pubblica Amministrazione in Piattaforma (essa dovrà riportare una data di pagamento) e la documentazione a supporto del credito (ad esempio: fattura, contratto,…).

CON CHE TEMPI SI POTRÀ RICEVERE IL FINANZIAMENTO?

La banca o la società di factoring procede quindi all’annotazione in PCC della cessione del credito. Le cessioni di crediti certificati si intendono notificate e sono efficaci ed opponibili nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni cedute dalla data di comunicazione della cessione alla stessa Pubblica Amministrazione.

Qualora la Pubblica Amministrazione non rifiuti la cessione entro i limiti temporali stabiliti dalla ricezione di detta comunicazione (7 giorni), la cessione avrà “esito positivo” e il relativo credito risulterà finanziabile.

A delibera positiva della richiesta di finanziamento avanzata alla banca il cliente sottoscriverà un contratto di cessione di credito mediante scrittura privata e dovrà quindi attendere la tempistica prevista dalla normativa (decreto-legge 24/04/2014, n.66) per ricevere poi il finanziamento richiesto.

Il finanziamento delle fatture certificate è praticamente immediato una volta avvenuta la certificazione che se impostata in modo ‘rotativo’ funziona per consentire l’utilizzo del  portafoglio come  utilizzo di un fido ‘revolving’ in un meccanismo quasi di automatismo. Il flusso delle fatture presentate verso un certo debitore ceduto viene certificato subito dopo la  presentazione, ottenuta la certificazione viene  prodotto l’accredito pro solvendo o anche pro soluto al cedente. Un meccanismo molto semplice e funzionale per banca e cliente.

Abbiamo esposto un sistema semplice ed efficace per aumentare le possibilità aziendali di anticipare i crediti certi e migliorare il proprio capitale circolante.

In un contesto di difficile accesso al credito che purtroppo perdura questa concreta possibilità aiuta non poco a superare i rischi di illiquidità delle aziende che storicamente scontano la lentezza cronica dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione in Italia.

A cura del Dr. Gianfranco Antognoli (Concredito)