Ecco i farmers market, la qualità del cibo a km zero. Coldiretti Siena: “Ottimo per il territorio”

Questo appena iniziato si appresta ad essere l’anno del cibo italiano nel mondo e arriva una grande novità per i tanti produttori e agricoltori locali del nostro paese. Infatti la nuova legge sui piccoli comuni, che si occupa di promuovere e valorizzare le produzioni locali di quelli con un numero di abitanti inferiore alle 5000 unità, apre a tutta una serie di possibilità per incentivare le piccole produzioni locali distribuite nel territorio senese e in molte altre parti d’Italia.

“La provincia di Siena presenta un tessuto produttivo agricolo composto di tante piccole eccellenze – ha spiegato il Direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli – la possibilità di poter attivare nuovi spazi di incontro e scambio come i farmers market, tra i nostri piccoli produttori locali e le persone, non ultimi anche i turisti che in grandi numeri frequentano il nostro territorio specialmente nelle stagione estiva e in quella primaverile, può rappresentare una ghiotta opportunità per far conoscere e promuovere la grande qualità delle nostre piccole produzioni locali.”
Da un’analisi della Coldiretti emergono riscontri positivi sugli effetti che avrà nuova legge per il rilancio e la valorizzazione delle realtà locali sotto i cinquemila abitanti sul territorio. La norma – spiega la Coldiretti – prevede che vengano destinate specifiche aree per l’avvio di mercati agricoli con la vendita diretta delle tipicità del territorio, in modo da stimolare la conoscenza di angoli del Belpaese meno “battuti” rispetto ai tradizionali itinerari turistici. Si prevede che i piccoli comuni – continua la Coldiretti – possano promuovere, anche in forma associata, il consumo e la vendita di prodotti agricoli da filiera corta in un raggio di 70 chilometri dal punto di commercializzazione, nonché quei prodotti per i quali è dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti legate al trasporto dal luogo di produzione a quello di vendita. I piccoli borghi – aggiunge la Coldiretti – organizzeranno spazi per i mercati agricoli e le vendite dirette, mentre resta confermata l’opportunità di trasformare, cucinare e vendere il cibo come vero e proprio “street food agricolo”. Inoltre, nei grandi supermercati potranno essere dedicate aree specifiche e ben identificate per l’offerta dei tesori enogastronomici dei territori. Inoltre – spiega sempre la Coldiretti – la legge prevede che negli appalti pubblici per le forniture alimentari alle mense l’offerta di prodotti agricoli del territorio sarà uno dei parametri preferenziali di scelta. A conferma della centralità dell’impresa agricola per il rilancio e lo sviluppo del tessuto territoriale dei piccoli comuni – afferma la Coldiretti – la legge prevede poi che, per le attività dei centri multifunzionali, le amministrazioni interessate possano stipulare convenzioni e contratti di appalto con gli imprenditori agricoli e sono previste anche procedure più snelle e con meno burocrazia per l’affidamento degli incarichi. La legge – continua Coldiretti – costituisce infine una risorsa a presidio del territorio, per il recupero dei pascoli montani anche al fine di favorire la produzione di carni e formaggi di qualità. “Ora ci sono le condizioni per recuperare in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle edicole” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’evidenziare “l’importanza di valorizzare le opportunità offerte dalla nuova agricoltura nel presidio del territorio e nel sociale in aree che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona”.