Coldiretti: “Etichetta a semaforo UE: una stupidaggine assoluta”

La confederazione critica. Solfanelli: «L’educazione dei consumatori intelligente contro l’ignoranza»

Dal prosciutto ai formaggi fino all’olio extravergine di oliva, passando per tanti altri prodotti di alta qualità del Made in Italy. L’ultima trovata firmata UE appare inutile e dannosa.

Parliamo dell’etichetta a semaforo e no, non si tratta di uno scherzo. Anzi. Perché colpisce il 60% del Made in Italy. Ma cos’è l’etichetta a semaforo e come funziona? «Si tratta – spiega Coldiretti – di una informazione visiva sul contenuto di nutrienti con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute. La segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri – critica la Coldiretti – non si basa però sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Un modello di etichettatura già adotta capillarmente dai supermercati della Gran Bretagna che si appresta ad uscire dall’Unione Europea dove – secondo la Coldiretti – va rigettato con decisione».

Per assurdo, quindi, si corre il rischio di far credere ai consumatori europei che è più sano bere una lattina di una bibita gassata e stracolma di zuccheri, piuttosto che un bicchiere di Brunello di Montalcino o di Chianti. «Oppure – aggiunge Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena – che è meglio mangiare una merendina zuppa di grassi che una bella fetta di pane con l’olio extravergine. E a questo punto generazioni di nonne e mamme potrebbero rivoltarsi».

Coldiretti, nota per le lotte in prima fila a tutela della qualità, dei prodotti e dei produttori, e Coldiretti Siena che ‘custodisce’ gran parte del patrimonio made in Italy di qualità nelle terre di Siena (dall’olio extravergine di oliva al vino ai formaggi), in particolare cosa possono fare concretamente? Insomma, come si combatte l’ignoranza?

«La vicenda si contrasta su due piani distinti – ribatte Solfanelli – . Il primo è istituzionale e cioè sensibilizzando gli organismi che dovranno assumere le decisioni del caso sulla inopportunità e soprattutto sui danni che porterà un provvedimento del genere. Il secondo è quello dei consumatori, che dovremo avvicinare per far capire l’inutilità di una prospettiva simile, così cervellotica e fuorviante rispetto ai veri valori nutrizionali e di qualità. E qui Coldiretti fa scuola, decisamente. A cominciare dai mercati di Campagna Amica che riscuotono un successo sempre maggiore, a conferma della sensibilità e dell’intelligenza dei consumatori che scelgono la qualità».