Banca Cras in crescita, pronti per la riforma

Banca Cras: utile e patrimonio in crescita, pronti per essere protagonisti della riforma. Con oltre tre milioni di utile netto, in crescita del 39,14%, patrimonio di vigilanza varia del +3,41% ed un CET 1 al 16.49 ampiamente superiore alle medie del sistema bancario, nessun subordinato emesso nella sua storia, le anticipazioni sui dati di bilancio 2015 di Banca Cras sono conferma di solidità e buon modello organizzativo.

In tempi di turbolenza per il sistema creditizio, l’istituto di credito cooperativo che copre 4 province della Toscana con le sue 23 filiali, consolida ulteriormente la propria posizione patrimoniale e reddituale. Grazie alla fiducia dei risparmiatori la raccolta diretta da clientela, in crescita, si attesta a 676 milioni di euro e quella allargata a 1.113 milioni (+4,35%), l’attivo supera il 1.100 milioni di euro; nel corso dell’anno 2015 sono stati concessi oltre 90 milioni di euro di prestiti.
Con questi dati Banca Cras si conferma partner degli attori socio-economici dei territori di competenza e si prepara all’appuntamento strategico per la fusione con Bancasciano, in attesa dei previsti passaggi normativi di autorizzazione della vigilanza e della base sociale, accrescendo solidità, liquidità e modelli organizzativi.

“Siamo soddisfatti di questi primi dati – afferma il presidente Florio Faccendi – che confermano una conduzione aziendale che privilegia le scelte di sana e prudente gestione in un’ ottica di continuità e trasparenza. La scelta strategica che, grazie alla lungimiranza dei nostri soci, ci ha visto precursori nelle aggregazioni oggi trova conferma negli indirizzi di governo e di vigilanza. Con i risultati ottenuti anche nel 2015, si creano le basi per garantire ulteriore valore con l’operazione di concentrazione con la consorella Bancasciano. Se la fusione sarà approvata dai soci, la nuova realtà rappresenterà un riferimento per le famiglie e le imprese di 5 province toscane con 33 filiali sul territorio ed oltre 1.500 milioni di attivi e si inserirà a pieno titolo tra i protagonisti della riforma del credito cooperativo”.

“Abbiamo mantenuto una buona redditività – ha detto il direttore generale Umberto Giubboni – che ci ha consentito di proseguire nella politica prudenziale sugli accantonamenti andando poi a rafforzare i già solidi profili patrimoniali. Mi piace sottolineare che Banca Cras esprime, l’ormai a tutti noto, CET 1 nella stessa misura del TCR: 16.49 perché il suo patrimonio è composto solo di capitale primario non avendo mai emesso subordinati nella sua storia. Questo, insieme alla rilevante posizione di liquidità, ci consente di poter ben sostenere le esigenze di famiglie ed imprese dei nostri territori ed in prospettiva di quelli di competenza della nuova operazione di fusione in itinere. Fusione che con i risultati conseguiti e le attività gestionali propedeutiche attivate con il management di Bancasciano conferma le prospettive positive emerse nel piano industriale già inviato per l’approvazione alla vigilanza”.