Avere cura della nostra salute finanziaria

Risparmiare non basta: il budgeting e l’educazione finanziaria

Pensi di godere di salute finanziaria?

Una domanda per niente scontata, alla quale è facile rispondere con un semplice sì o con un no e che invito il lettore a porsi. Mi aspetterei, però, che prima di rispondere, fosse chiaro cosa intendiamo soggettivamente per salute finanziaria

In genere siamo in salute quando ci sentiamo bene, ma non significa che pensare di stare bene ci esula da fare controlli con una certa regolarità. Il motivo per cui decidiamo di controllarci è voler prevenire, affidiamo cioè a un occhio medico e non solo alle sensazioni il compito di verificare le nostre condizioni fisiche. Non abbiamo la pretesa di diventare medici esperti, deleghiamo a strumenti tecnologici di misurazione e di esplorazione e a pareri professionali la diagnosi.

Se questo accade per la salute del corpo mi chiedo perché non debba accadere per la salute finanziaria.

La sesta edizione del Global Investor Pulse di BlacK Rock si è orientata quest’anno nel cercare di comprendere quale sia la salute finanziaria percepita in tutto il mondo ed è emerso che, per noi Italiani, è la più bassa. Le ragioni sono tre: il 55% degli intervistati non investono perché hanno timore di non avere sufficiente denaro; il 33% pensa di non avere le necessarie conoscenze finanziarie e, infine, il 26% di chi non investe ha paura di perdere tutto.  Secondo la stessa ricerca più della metà degli Italiani pensa che sentirsi finanziariamente tranquilli abbia effetti positivi sul proprio stato di salute, tant’è vero che le preoccupazioni maggiori, fonte di ansia e stress, sono proprio riconducibili a lavoro e salute. 

Per tornare alla domanda originaria, avendo sempre il sondaggio della società statunitense come punto di riferimento, per il 69% la salute finanziaria è vivere senza dover contare unicamente sul proprio stipendio. Allora proviamo a rispondere immaginando il nostro attuale stato di salute finanziaria senza poter contare sullo stipendio.

L’altro aspetto illuminante della ricerca è dato da questi dati: il 43% degli intervistati riconosce al consulente finanziario il ruolo di guida in grado di aiutare gli investitori ad orientarsi, vuole imparare da lui, mentre il 53% vuole discutere con il proprio consulente finanziario di obiettivi futuri.

Ogni giorno si leggono notizie su un monte di soldi che rimane fermo sui conti correnti italiani e, se guardiamo le statistiche, ci sono ampi margini sull’affidarsi a un professionista per la pianificazione finanziaria.

Dal mio punto di vista anche da questa ricerca emerge che è tempo di cambiare

I risparmiatori per diventare investitori non hanno bisogno di diventare esperti di cultura finanziaria, come quando cercano una diagnosi medica, non si auto-valutano, dato che non sono chirurghi o medici specialistici. Le persone hanno bisogno di comprendere perché è importante conoscere il proprio stato di salute finanziaria e acquisire le conoscenze per decidere la qualità della vita che desiderano. Vogliono fare scelte finanziarie consapevoli, senza l’ombra di una parola chiamata incertezza che, da più parti, a livello di sistema oscura le decisioni. 

Abbiamo tutti bisogno di ammettere che la strada del nostro futuro passa dall’educazione finanziaria e riconoscere, come dico forse troppe volte, che anche non scegliere quale stato di serenità finanziaria desideriamo, è, oggi, una scelta.

Avere cura della nostra salute finanziaria. 

Maria Luisa Visione