Via Tito Sarrocchi: grande scultore nato in via dei Maestri

Via Tito Sarrocchi prende nome dal grande scultore dell’Ottocento che lavorò a numerosi monumenti, tra cui “il Genio della Morte” e la sua opera più importante: la riproduzione della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia.

Via Tito Sarrocchi unisce via San Pietro al vicolo del Saltarello. L’idea di dedicare a lui via dei Maestri venne sin dal 1901, anno dopo la sua morte, ma trovò concretizzazione solo nel 1931, anche se la delibera del Podestà n. 999 del 26 settembre 1931 la mise tra le strade la cui intitolazione doveva rimanere condivisa con la vecchia finché la nuova (appunto Sarrocchi) non avesse trovato spazio in uno dei quartieri extra moenia in fase di realizzazione. Poi invece non se ne è fatto più di nulla e via Sarrocchi è rimasta lì, sostituendo definitivamente l’antica dedicazione di via dei Maestri.
Tito Sarrocchi nasce il 5 gennaio 1824. La sua famiglia abita in via dei Maestri, nella Contrada della Tartuca. La sua passione per il mondo dell’arte si manifesta fin da giovanissimo e lo porta, appena diciassettenne, a Firenze per lavorare nel laboratorio di scultura Pisani. In seguito viene ammesso alla scuola del maestro Lorenzo Bartolini e poi a quella di Giovanni Duprè. Torna a Siena nel 1855 e inizia a lavorare a numerosi monumenti civili e funebri tra cui la statua raffigurante “il Genio della Morte” posta nel cimitero del Laterino.

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Per i quindici anni successivi Tito Sarrocchi si dedica a quella che sarà forse la sua opera più importante: la realizzazione della riproduzione della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia da collocare nel Campo in luogo dell’originale quattrocentesco ormai molto malandato. Lo scultore sostituì molte parti mancanti e le lodi per il suo lavoro furono generali. Le critiche riguardarono invece la cancellata in ferro del Partini che non fu giudicata all’altezza dell’opera.
Numerose statue da lui create si ammirano ancora oggi in città: monumenti funebri, alcune statue che campeggiano sulla facciata del Duomo, oppure il “Monumento ai caduti nella Guerra di Indipendenza” che fu posto in Piazza San Pellegrino che da quel giorno prese il nome di Piazza Indipendenza. Il 14 agosto 1880 fu inaugurato in Piazza Salimbeni il suo celebre monumento a Sallustio Bandini “l’inventore della cambiale”. Alla morte dello sculture, avvenuta nel 1900, suo figlio Guido (noto uomo politico e senatore) era Priore della Tartuca. Lo stesso Tito Sarrocchi partecipava alla vita della Contrada e nel 1895 fu nominato Priore onorario.

Maura Martellucci

Roberto Cresti