Via di Porta Giustizia: l’ultima strada

Da via di Porta Giustizia passavano i condannati a morte per raggiungere ed uscire dall’antica Porta Giustizia ed arrivare alle forche della Coroncina.

Da via dei Malcontenti si distacca via di Porta Giustizia che scende lungo le scalette che costeggiano i vecchi lavatoi per poi “tuffarsi” nella valle omonima (le scale odierne scendono sotto il muraglione realizzato nella seconda metà dell’Ottocento per far accedere comodamente ai lavatoi). Anche via di Porta Giustizia, come via dei Malcontenti, lega il suo nome ai condannati a morte che dalle prigioni percorrevano questa strada, per giungere e uscire dall’antica Porta Giustizia e arrivare alle forche della Coroncina, a poggio a Pecorile.

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Nel Medioevo il percorso era in parte diverso e via di porta Giustizia prendeva le mosse dalla porta di Val di Montone, talvolta detta anche degli Azzinelli (proprietari dei casamenti vicini), pertinente alla cinta dei primi del XIII secolo e oggi scomparsa. Si suppone, comunque, che fosse ubicata dove adesso si trova il cancello che dà accesso all’Orto de’ Pecci anche se, probabilmente, era più in alto, approssimativamente all’incrocio tra via del Sole e via di Porta Giustizia.
Oltrepassata la porta, la strada si dirigeva verso sud inoltrandosi nella Val di Montone, oggetto di una vera e propria “lottizzazione” nella prima metà del Trecento, quando fu deciso che i nuovi cittadini senesi dovevano obbligatoriamente costruire una casa del valore di almeno 100 lire proprio qui, in quello che si chiamò Borgo di Santa Maria (la prima pietra fu posta nel 1324, ma il borgo ebbe vita breve: a causa del tracollo demografico causato della peste del 1348, era già disabitato alla fine del secolo e ridotto “ad campos” come si legge in un documento dell’epoca).

Maura Martellucci

Roberto Cresti