Una cena per l’arte, il cuore dell’Acropoli si apre per Norcia

Acropoli. Ieri sera, giovedì 30 agosto, si è tenuta in Piazza Jacopo della Quercia la ‘Cena di beneficenza per l’arte’, il quale ricavato andrà a favore dell’opera di restaurazione dei capolavori di Norcia conservati nella mostra ‘La Bellezza Ferita’.

Una piazza, una storia, una buona causa. 200 persone, altrettante sedie e tavoli disposti a ferro di cavallo, buon vino, il cibo di due tradizioni diverse. Un palco, l’Acropoli di Siena, che si veste a festa e sfoggia tutto il suo splendore per richiamare i cuori senesi a dare una mano per quella ‘bellezza ferita’ che adesso riposa in lei.

Siena per Norcia, ancora una volta. 

Si è tenuta ieri sera la ‘Cena di beneficenza per l’arte’, atto finale della serie di incontri ed eventi organizzati da Opera Metropolitana del Duomo di Siena, Santa Maria della Scala, Comune di Siena e Opera – Civita volti a raccogliere i fondi necessari per la restaurazione delle opere ‘ferite’ dal terremoto. Un percorso iniziato con la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi e proseguito con il concerto dei cori storici senesi, che ieri ha trovato il suo culmine con la meravigliosa cena in Piazza Jacopo della Quercia.

Sono le parole di Mario Luzi a dare inizio alla cena, recitate da un emozionato ed emozionante Vincenzo Bocciarelli, attore senese, volto famoso del piccolo e grande schermo che arriva direttamente dal set di Mission Possible, unico attore italiano in un cast internazionale, al fianco di Jhon Savage. E’ lui che raccoglie l’attenzione dei commensali, catapultandoli in un mondo d’arte e di cultura, li prende per mano e, con l’aiuto tenero e femminile di Katiuscia Vaselli, presenta la serata. E’ un percorso, lo stesso che compie la memoria nel ricordare quei giorni, 26 e 30 ottobre, quel terremoto che ha distrutto vite e futuro. Norcia, il comune più colpito.

Crollano la Basilica di San Benedetto e la concattedrale di Santa Maria Argentea, l’abbazia di Sant’Eutizio a Preci, così come le chiese Collescille, Abeto, Ancarano, Campi e San Pellegrino, mentre l’intero paese di Castelluccio di Norcia è stato quasi completamente raso al suolo. Numerosi i capolavori rimasti sotto le macerie che sono stati estratti dagli uomini e dalle donne della protezione civile, dai vigili del fuoco e dai tanti volontari. Adesso, quelle opere sono cullate dall’abbraccio senese.

Anime già toccate, quindi, dall’interpretazione magistrale di Bocciarelli della poesia ‘Lui, la sua arte‘ di Luzi e dal ricordo di quei tragici momenti. Però, vengono ancor più scaldate da una giovane sorpresa che sale sul palco. Niccolò Vasconetto, classe 2005, travolge la piazza con le note del suo violino, che sembrano arrampicarsi sulle pietre antiche del facciatone e scivolare sulle curve della cupola del Duomo. Un momento magico, toccante, un piccolo talento che suona come se le sue mani avessero attraversato dei secoli e allora ci immaginiamo ancora le opere di Norcia, antichi colossi, adesso protetti come bambini.

Trascorre così, la cena. Con la musica del Siena Jazz, con le testimonianze dei ‘padroni di casa’, il direttore del Santa Maria della Scala Daniele Pittèri, il Rettore dell’Opera del Duomo Gianfranco Indrizzi, il sindaco di Siena Bruno Valentini, l’Art Projec Manager di Opera Civita Stefano Di Bello e Monsignor Giuseppe Acampa, in rappresentanza dell’Arcivescovo Giovanni Buoncristiani.

Parole diverse di chi ha contribuito in modo diverso, ma sempre con un unico obiettivo, il primo motore che ha spinto verso la realizzazione di qualcosa di grande come riportare l’Acropoli ad essere fulcro di umanità, carità e amore per il prossimo.

I sapori della tradizione Senese, incontrano quelli dei territori di Norcia, una fusione d’arte, gusto e cultura che si conclude con un immenso Vincenzo Bocciarelli che regala alla piazza le parole tratte dal Faust di Goethe, ‘Il volo di Icaro‘.

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Arianna Falchi

(Foto di Alessia Bruchi)