Risanamento quasi completato per l’Ateneo senese. Cambia la tassazione per gli studenti

Stamani è stato presentato il bilancio consuntivo per il 2016 dell’Università degli Studi di Siena. In crescita le immatricolazioni e cala il deficit

«L’Ateneo è definitivamente risanato». Sono parole pronunciate stamani dal rettore dell’Università degli Studi di Siena, Francesco Frati, in occasione della presentazione del bilancio consuntivo 2016. Con un utile di 4,7 milioni di euro, prosegue il trend positivo degli ultimi anni. Il Cda lo ha approvato e ha varato anche il regolamento per le tasse per l’iscrizione ai corsi dell’anno accademico 2017/2018, con il parere favorevole unanime del Consiglio studentesco. I risultati sono stati illustrati oggi nella conferenza stampa che si è tenuta al Rettorato.

Nel ringraziare il suo predecessore, professor Angelo Riccaboni, e il precedente Consiglio di Amministrazione, che hanno guidato l’Ateneo per la maggior parte del periodo di pertinenza del bilancio approvato, il Rettore ha illustrato i confortanti dati finanziari emersi, certificati anche dal parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.

«Per il quarto anno consecutivo l’Università di Siena chiude l’esercizio amministrativo con segno positivo – ha detto il rettore Francesco Frati – permettendo di guardare con rinnovato ottimismo alla fase di sviluppo dell’Ateneo. L’utile di circa 4.7 mln di euro dell’anno 2016 rappresenta il frutto di una gestione che ha come caposaldi la programmazione e l’attuazione di processi per obiettivi. Il ritrovato equilibrio finanziario ha permesso anche di riattivare quegli investimenti in grado di sostenere la crescita dell’Ateneo. Il segnale più rilevante, con importanti ricadute sui costi, è costituito dalla ripresa delle assunzioni del personale docente.

A partire dal novembre 2015 – ha precisato il Rettore – l’Ateneo infatti ha ripreso ad assumere professori e ricercatori, potendo attingere a una serie di Piani straordinari di assunzione varati dal Ministero e alle risorse derivanti dal turnover, e rallentando così quel processo di contrazione del corpo docente che le limitazioni imposte dalla normativa hanno innescato nell’intero sistema universitario nazionale».

Complessivamente, nel periodo tra il 1 novembre 2015 e il 31 dicembre 2016 sono stati assunti dall’Università di Siena 19 professori ordinari, 46 professori associati e 24 ricercatori.

Grande attenzione è stata riservata anche a chi studia all’Università di Siena. «Rispetto al 2015 – ha evidenziato Frati – l’Ateneo ha visto un incremento della spesa per servizi agli studenti, passata da 20,2 mln€ del 2015 ai 21,3 mln€ del 2016. Abbiamo aumentato il numero delle borse per contratti di formazione nelle specializzazioni mediche, delle borse di ricerca post-laurea e delle borse di studio Erasmus».

«Il susseguirsi di utili di bilancio – ha spiegato il Rettore – ha consentito anche di abbattere il deficit patrimoniale, eredità di un passato ormai lontano, che si è ridotto a soli 6,5 mln di euro (a fronte dei 38 mln€ di partenza) e che si avvia ad essere definitivamente riassorbito nel giro di qualche anno».

«A valorizzare questi risultati – ha proseguito – contribuisce anche il fatto che essi sono stati ottenuti in un periodo di costante flessione del Fondo di Finanziamento Ordinario ministeriale, ridottosi, anche quest’anno, dello 0.68%».

L’illustrazione del bilancio ha offerto al rettore Frati l’occasione per focalizzare le prospettive future dell’Ateneo senese. «Abbiamo varato il Piano di sostegno alla ricerca – ha ricordato – con l’obiettivo di supportare le attività dei ricercatori, riattivare il reclutamento di assegnisti di ricerca su fondi di bilancio e stimolare la partecipazione dei ricercatori ai bandi competitivi europei e nazionali. In un’ottica strategica di potenziamento della ricerca, oltre alla nomina del dirigente di area, vi sarà il potenziamento della struttura amministrativa e la costituzione di un Grant Office per favorire la partecipazione ai bandi europei e nazionali”.

Significativi anche i dati sull’attrattività nei confronti degli studenti. «L’incremento per l’a.a. 2016/17 delle immatricolazioni ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico (+7%) e delle iscrizioni al I anno nei corsi di laurea magistrale (+18%), il crescente grado di internazionalizzazione, con l’aumento degli iscritti provenienti da paesi esteri, l’aumento del numero dei corsi di studio in lingua inglese, che saranno 16 nel 2017/18, la crescita degli studenti Erasmus incoming e soprattutto outgoing, lo sviluppo delle interazioni con le imprese, finalizzato all’occupabilità dei nostri laureati, la centralità di USiena in progetti di grande importanza sia a livello territoriale (Scienze della vita e patrimonio culturale) che a livello internazionale (SDSN e PRIMA), sono segnali inequivocabili della vitalità dell’Ateneo e della sua capacità di rinnovarsi mantenendosi al passo di tempi in continua evoluzione».

Grande soddisfazione è stata espressa dal Rettore anche per l’approvazione del nuovo regolamento per la contribuzione studentesca, che, dovendo recepire le disposizioni della legge finanziaria 2017, è riuscito nell’obiettivo di salvaguardare il diritto allo studio, senza pesare in modo eccessivo sui bilanci delle famiglie e tenendo conto dell’equilibrio di bilancio dell’Ateneo. La no-tax area è stata estesa fino ai 18 mila€ di ISEE, salvaguardando anche, come previsto dalla legge, le famiglie con redditi ISEE inferiori a 30 mila€. Si è trattato di un percorso di revisione complesso, portato avanti in stretta collaborazione con i rappresentanti degli studenti e il Consiglio Studentesco, che ha infatti dato il proprio unanime parere favorevole riconoscendo con soddisfazione l’apertura dell’Ateneo sul tema, come ha ricordato il suo presidente, Giacomo Neri, intervenuto alla conferenza stampa: «E’ uno dei regolamenti di tassazione per studenti più accessibili della Toscana. E’ previsto sì un piccolo aumento, ma toccherà per lo più le fasce più alte».

Elementi innovativi inseriti nel nuovo regolamento sono l’aumento del numero della rate in cui è suddivisa la contribuzione, passate da tre a quattro, la diminuzione del contributo dovuto per le preimmatricolazioni, che partiranno nelle prossime settimane, il rilascio gratuito dei diplomi originali al conseguimento del titolo, l’introduzione di coefficienti di comparazione per i redditi conseguiti all’estero sulla base delle rilevazioni elaborate dal Fondo monetario internazionale, l’esonero dalla contribuzione anche per le scuole di specializzazione per i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria.