Riprenderanno gli scavi a Poggio Imperiale

Già chiesto il parere al Mibact. Si inizia con la sistemazione delle aree già oggetto di indagine

Ripartiranno gli scavi sulla collina di Poggio Imperiale. Negli scorsi mesi l’amministrazione ha avviato l’iter amministrativo presentando domanda di concessione di  esplorazione al MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) tramite la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.  Nel frattempo il percorso è andato avanti tramite il progetto dell’associazione Started che già è impegnata in attività di ricerca e divulgazione dell’area archeologica all’interno della Fortezza e che si occuperà, dalle prossime settimane, delle attività tese alla sistemazione degli scavi già esistenti.

Fra il 1993 e il 2009 infatti una parte dell’area (complessivamente sono 12 ettari delimitati dalla cinta muraria) è stata oggetto di scavo archeologico da parte dell’Università degli Studi di Siena sotto la direzione scientifica dei professori Riccardo Francovich e Marco Valenti. Lo scavo ha segnato momenti importanti della ricerca archeologica medievistica a livello internazionale, dando un contributo fondamentale alla definizione del modello “toscano” sull’evoluzione del popolamento post-classico e mostrando la storia della collina fatta di una lunghissima sequenza archeologica. Si tratta, infatti, di oltre otto secoli, con la successione di una serie di realtà insediative a partire dalla metà del V secolo, mutate ed evolute nel tempo sino ad arrivare alla “quasi città” di Poggio Bonizio” (1155-1270) ed alla breve ricostruzione nel 1313 ad opera dell’imperatore Arrigo VII.  Fra i ritrovamenti il villaggio di IX-X secolo da cui si è generata l’idea di una sua ricostruzione in scala reale (l’Archeodromo).

«Un’azione che va di pari passo – dice l’assessore alla Cultura Nicola Berti –  a quella che riguarda l’implementazione dell’Archeodromo. Tutta la Fortezza di Poggio Imperiale rappresenta un patrimonio storico, archeologico e ambientale di grande rilievo nazionale che vogliamo continuare a conoscere, valorizzare e tutelare con iniziative ed interventi qualificati».

«A Poggibonsi la ricerca archeologica, e il saperla raccontare, rappresentano un valore aggiunto. Dopo sette anni dall’interruzione – dice Berti – vogliamo far ripartire l’azione di indagine, sempre in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena, che in particolare riguarderà Poggio Bonizio. Il tutto, accanto e insieme alla progettualità che riguarda l’Archeodromo in un’ottica di ulteriore valorizzazione».

«Ci atteniamo il più possibile alla Convenzione di Faro – dice il sindaco David Bussagli – firmata dall’Italia nel 2013 e ai valori che mette al centro. Chiama infatti le popolazioni a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento dei valori dell’eredità culturale e invita a promuovere un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia fra pubbliche istituzioni, cittadini privati, associazioni. Sono definite comunità di eredità, costituite da insiemi di persone che attribuiscono valore a degli aspetti specifici dell’eredità culturale, che desiderano, nell’ambito di un’azione pubblica, sostenere e trasmettere alle generazioni future».